Quella gaffe dell’Ado che ha indispettito il professor Puricelli: «Meriggi non operò»

UDINE. Mettiamola così: non è un pasticciaccio brutto come quello della via Merulana di gaddiana memoria. Ma un pasticcetto capace di generare qualche mal di pancia, sì.
Un compendio. L’Associazione donatori organi del Fvg organizza per sabato alle 11 una cerimonia per ricordare il professor Angelo Meriggi, primo presidente del sodalizio e illuminato primario della divisione di cardiochirurgia dell’ospedale di Udine negli anni Ottanta. Il ricordo si svolgerà nel piazzale intitolato a Meriggi, in via Colugna, all’altezza del ristorante Al Faro. Nell’invito si fa riferimento esplicito alla presenza di «alcuni degli operatori che parteciparono con il prof. Meriggi al secondo trapianto di cuore eseguito in Italia» il 23 novembre 1985, solo alcuni giorni dopo il primo intervento italiano, effettuato a Padova.
Ecco la buccia di banana. Una gaffe, almeno secondo il professor Cesare Puricelli, che assieme al dottor Romeo Frassani materialmente eseguì l’intervento, con un impeto pionieristico che dall’ospedale di Vicenza (luogo dell’espianto) lo portò a volare in condizioni precarie sui cieli del Friuli, fino ad arrivare alla sala operatoria allestita al Santa Maria della Misericordia.
Insomma, Puricelli non ci sta proprio a vedersi relegato al ruolo di comprimario di quello che fu un evento senz’altro storico per la medicina friulana e nazionale. E sabato in via Colugna non ci sarà. «Meriggi era un amico, eh?», mette le mani avanti il professore, oggi ottantaseienne. «Però – aggiunge – non partecipò se non da osservatore a quell’intervento, di cui mi occupai io con l’assistenza del collega Frassani». Ma Meriggi c’era, attorno al tavolo operatorio? «C’era, c’era – sospira –. A un certo punto, nella concitazione, ricordo che sbottai e chiedendogli spazio lo apostrofai pure malamente in lombardo: và a dà via i ciap, gli dissi».
Puricelli, che ereditò da Meriggi la guida del reparto della Chirurgia cardiotoracica dell’ospedale friulano, studiò per due anni alla scuola del professor Christiaan Barnard, primo al mondo a eseguire un trapianto di cuore. «A Cape Town imparai a operare, testando le tecniche sui babbuini – ricorda il prof –. E la tecnica, dunque, era tutta importata e appresa dal sottoscritto». Puricelli sabato marcherà visita «per evitare polemiche nel corso della manifestazione», come ha scritto una lettera inviata al sindaco Pietro Fontanini, in cui annuncia addirittura una possibile querela nei confronti dell’Ado.
Che però cerca di gettare acqua sul fuoco. «Con il professor Puricelli ci siamo chiariti – spiega il presidente provinciale dell’associazione, Giorgio Antico –. La vicenda nasce da un equivoco, che eravamo però pronti a sanare: avevamo offerto la disponibilità ad accogliere, durante la cerimonia, un intervento di Puricelli. Sabato ribadiremo i suoi meriti, ma non va dimenticato che fu Meriggi, all’epoca primario del reparto, a volare a Roma per ottenere le autorizzazioni necessarie all’intervento. Noi, in ogni caso, ricordiamo il Meriggi primo presidente dell’Ado, capostipite di un vero e proprio movimento che ha avuto centinaia di seguaci». Polemica chiusa? —
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