Quel muro torna a essere poetico

PORDENONE. “Cosmo saturo di persiane aperte su tutti i caos vestiti da giubileo: dimenticami!”. L’ermetismo di Ludovica Cantarutti rivive sulla facciata del Centro studi: da ieri il murale, originariamente realizzato dalla poetessa pordenonese nel dicembre 1979, è tornato a risplendere.

Il Comune ha così deciso di ripristinarlo e riportarlo all’antico splendore, esattamente com’era scritta, nel medesimo punto.

L’idea scatenante è partita dall’associazione “Sei di Pordenone se” e da Carla Vettorello in particolare che, in un incontro con il sindaco Alessandro Ciriani, aveva avanzato l’idea di far rivivere questa storica presenza in città.

«Abbiamo l’intenzione – ha sottolineato il primo cittadino durante l’inaugurazione – di estendere l’idea di rendere più colorati alcuni punti della città con poesie e murales, una soluzione economica per diffondere l’arte e la cultura». A essere abbellito non è soltanto il muro, ma anche tutta l’area verde circostante che sarà riqualificata grazie all’intervento di Gea.

«Ringrazio il Comune che di sua iniziativa ha preso questa decisione – ha commentato Cantarutti –. Significa che ha la sensibilità di capire la poesia e il contesto dove è stata scritta. Già vent’anni fa avevo chiesto di ripristinarla, ma non sono stata ascoltata».

Durante la cerimonia, la poetessa ha ricordato la genesi di questa poesia. Tutto è cominciato dall’idea di Montale secondo il quale «verrà il giorno in cui i poeti scriveranno sui muri le loro poesie».

E così in una fredda giornata di dicembre (proprio come quella di ieri) del 1979 assieme a due collaboratori, Marco Casolo e Gianni Cucovaz (oltre a un gruppo di ragazzi disabili), ha realizzato l’opera ora rinata grazie ad Alexandra Lucuta, l’artista romena che da anni vive a Pordenone e che ha riscritto la poesia con la medesima grafia utilizzata da Cantarutti 37 anni fa.(l.v.)