Provincia, assunzione contestata Zucchi: «Non so chi mi segnalò»

di Luana de Francisco
«Del presidente Strassoldo avevo sentito parlare e visto le fotografie soltanto sulla stampa. Non so chi mi segnalò a lui, né perché convocò proprio me nel suo ufficio. So soltanto che stava valutando alcune professionalità, in grado di gestire problematiche relative al settore ambientale. All’epoca, facevo pratica in uno studio legale di Udine e il campo nel quale mi stavo specializzando era proprio quello dell’ambiente. Era l’estate del 2006: gli consegnai il mio curriculum e, in ottobre, fui chiamato per un incarico dirigenziale a tempo determinato». L’avvocato Marco Zucchi - l’abilitazione professionale arrivò il 14 settembre di quello stesso anno - ha raccontato così gli esordi di quel rapporto di lavoro che, quattro anni dopo, sarebbe finito al centro dell’inchiesta avviata dalla Procura di Udine a carico dell’allora presidente della Provincia, Marzio Strassoldo, e dell’ex presidente della Exe, Piero Mauro Zanin, per l’ipotesi di concorso in abuso d’ufficio, in relazione anche all’operazione che, nel 2005, portò l’ente ad acquisire le quote Exe dei privati.
Comparso ieri come teste dell’accusa davanti al tribunale di Udine riunito in composizione collegiale (presidente Di Silvestre, a latere Persico e Carlisi), l’avvocato Zucchi ha risposto alle domande postegli dal pm Annunziata Puglia, insistendo sulla sorpresa con la quale apprese di essere stato invitato dal professore al primo e poi anche ai successivi incontri a palazzo Belgrado. «Non so in base a quale criterio fui valutato - ha affermato -. Durante il primo colloquio, il presidente si informò sulle mie competenze e, in seguito, mi chiese di dargli il mio curriculum». Quanto al passaggio di consegne con il suo predecessore, l’avvocato Valter Colussa, Zucchi ha riferito di avere avuto pochi contatti e di essersi piuttosto rivolto, per il disbrigo delle pratiche più urgenti, agli istruttori. È stato poi il difensore di Strassoldo, avvocato Marco Zanotti, a sollecitare lo stesso teste a elencare gli incarichi che gli sono stati assegnati alla scadenza del contratto con la Provincia (un’assunzione extra-dotazione organica, dal novembre 2006 al febbraio 2008): a marzo del 2008, un contratto trimestrale all’Exe, trasformato subito dopo in un’assunzione biennale, nel settembre 2010 il distaccamento al commissario per l’emergenza A4 e, infine, un posto (vinto per selezione) in Fvg strade spa.
Sul caso Zucchi si è soffermato anche il maresciallo capo del Noe, Vitaliano Mirarchi, a sua volta invitato a ripercorrere le tappe della maxi-indagine che, partendo dai controlli sulla discarica di Trivignano Udinese, puntò la lente anche sull’acquisizione delle quote Exe dei Consorzi. Operazione rispetto alla quale l’allora neo-dirigente ha negato di avere ricevuto o subìto qualsivoglia pressione esterna. «Parve subito strano - ha affermato l’investigatore - vedere la carica di dirigente assegnata a un neo-laureato, sprovvisto dei 5 anni di espletamento delle funzioni richiesti per un posto del genere e assunto con chiamata diretta su base curricolare, invece che attraverso concorso». Dell’avvicendamento al vertice dell’Area ambiente ha parlato anche l’allora assessore di quello stesso referato e, oggi, neo-sindaco di Codroipo, Fabio Marchetti. «Appresi la notizia dell’assunzione di Zucchi a cose fatte - ha detto, rispondendo al pm -. E a deciderlo fu l’allora presidente Strassoldo. All’origine di quella scelta ci fu un’esigenza amministrativa. Quanto a Colussa, parlandogli poco prima della sua scadenza, mi disse che avrebbe gradito un incarico in materia di turismo». Interpellato anche sulla vicenda della cessione delle quote e delle volumetrie Exe, Marchetti ha affermato di non ricordare d’avere partecipato alla Giunta che ne trattò, nè di essere stato al corrente dell’esistenza di un contratto preliminare tra Exe e la Provincia. All’udienza erano presenti entrambi gli imputati con i rispettivi difensori - Zanin è assistito dall’avvocato Luca De Pauli -, oltre che Marino Visintini, presidente di Legambiente Udine (suo lo 0,99% delle azioni Exe), costituitosi parte civile con l’avvocato Daniela Moreale.
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