Prostitute vendute come schiave, due arresti
Traffico di esseri umani stroncato dalla Squadra mobile della questura: ucraini in cella
Udine crocevia nazionale per l’ingresso clandestino di straniere dall’Ucraina per l’avviamento delle stesse alla prostituzione. La scoperta di questa “tratta” è stata fatta dalla Squadra mobile della questura cittadina che ha indagato tre uomini, due dei quali finiti in carcere. Uno di questi, in marzo, fu accoltellato proprio a Udine da un connazionale. Ed è proprio partendo da quel tentato omicidio in via Angeli, il 27 marzo, che gli agenti della Mobile, coordinati dal sostituto procuratore Matteo Tripani, hanno potuto ricostruire una costante, sistematica e molto ampia attività di gestione dell’arrivo di immigrati dall’Est europeo. L’escamotage era il visto turistico “breve” per la Polonia con cui poi le donne arrivavano senza problemi in Italia. Erano destinate a Milano, oppure a Roma e al litorale laziale. È risultato che il 28enne ucraino Vasyl Donynets – quello accoltellato e residente in città – teneva i contatti da Udine con il 35enne connazionale Serhiy Havrylash, poi arrestato nei pressi d’un ristorante a Buttrio. Monitorando i telefoni cellulari di queste persone – e anche controllando gli arrivi a Udine dei furgoni ucraini che i sabati effettuano una sorta di mercatino nel parcheggio di via Chiusaforte – i poliziotti sono riusciti a controllare (anche filmando) il viaggio che Donynets ha effettuato a inizio aprile per accompagnare a Roma due prostitute ucraine, poi consegnate al trentenne albanese E.D. accusato di sfruttamento della prostituzione e rimasto indagato a piede libero. Dalle indagini è emerso che l’organizzazione procurava alle ragazze il visto d’ingresso in Italia anticipando le spese di viaggio. Quindi, una volta avviate al lavoro in strada, le donne dovevano versare al “protettore” parte dei compensi della loro attività: l’ottanta per centro i primi tre mesi, la metà successivamente. È stato il Gip del tribunale di Udine Paolo Milocco ad accogliere la richiesta del Pm Tripani per quanto riguarda i due ucraini finiti in cella, ritenuti stabilmente dediti ad attività di organizzazione di ingressi irregolari. Da qui l’ipotesi di reato di favoreggiamento all’ingresso clandestino di cittadini extracomunitari, finalizzato alla prostituzione. È risultato che Havrylash reclutava le prostitute, le faceva entrare in territorio di Schengen con i visti turistici “brevi” rilasciati dall’ambasciata polacca in Ucraina e quindi prendeva contatti con l’ucraino di Udine per farle arrivare in Italia e poi “smistarle” al protettore che poi le avrebbe sfruttate. Secondo quanto riferito ieri in una conferenza stampa dal dirigente della Mobile, Ezio Gaetano, il gruppo criminale con cadenza regolare immetteva inoltre sul mercato italiano quantitativi di tabacchi lavorati esteri che, a riscontro dell’attività investigativa, in una circostanza sono stati sequestrati dalla polizia appunto nel controllo al “mercatino” in via Chiusaforte.
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