Proposta da viale Marconi «Rilancio in dodici mosse»

Un progetto di rilancio della città, commerciale e urbanistico, che partendo da viale Marconi si estende fino a una Rivierasca da pedonalizzare. Un condensato di idee articolato in 12 proposte frutto della riflessione di Giancarlo Martini, imprenditore immobiliare e pordenonese doc, che si dichiara «molto preoccupato per la decadenza commerciale» della città. Proposte di indubbia suggestione, a cominciare dalla trasformazione di viale Marconi (oggi mestamente caratterizzato da una decina di negozi sfitti) in un boulevard della moda consacrato ai marchi di lusso: una «outlet luxury zone» con installazione di colonne cilindriche illuminate alte almeno due metri e le scritte delle varie griffe all’esterno dei portici: «Una via un po’ esotica, “alla Miami”, gestita da un manager commerciale» spiega Martini.
Un “libro dei sogni”? In tempi di crisi, in cui è facile abbandonarsi al disfattismo, saper osare non guasta e così le proposte di Martini potrebbero rivelarsi un contributo stimolante per il dibattito cittadino. «Ci vogliono poche idee chiare e da realizzare subito, a costi minimi, ma con grande soddisfazioni per coloro che vorrebbero una vera città commerciale» puntualizza l’imprenditore che propone la realizzazione di un itinerario commerciale «che partendo da corso Vittorio Emanuele prosegua in corso Garibaldi, viale Marconi, via Cavallotti, via Trento, piazza Risorgimento, e poi via Cossetti, la zona del Verdi, piazza XX Settembre, e infine viale Martelli e i parcheggi a bordo del Ring o lungo una nuova Rivierasca pedonalizzata e ornata da chioschi enogastronomici con terrazze che invitano a godersi il lungofiume».
«Per via Cavallotti – afferma Martini – bisogna pensare a una nuova piazzetta di fronte agli ex magazzini del Lavoratore. Per piazza Risorgimento serve qualcosa che dia movimento, colore, vita: un mercato mediterraneo degli alimenti e delle spezie, in questa piazza che esprime la multiculturalità di Pordenone e che si potrebbe utilizzare anche per eventi musicali. Possiamo pensare a un mercato coperto a chilometri zero per la piazzetta dei Domenicani. In via Martelli è opportuno potenziare l’offerta nell’antiquariato e nell’usato. La San Marco potrebbe diventare “galleria vintage” con spazi espositivi e negozietti, o ancora un “salone dei salumi”. Inoltre si deve pensare a piazza della Motta come a una struttura solo in parte coperta, gestita da due pescherie, con ristorantino e terrazza esterna». «Due punti critici sono il cotonificio veneziano e la “piazza-non piazza” del tribunale – osserva l’imprenditore pordenonese – dove giace sopita e offesa la “Casa dei Bagni”. Il vecchio cotonificio collegato anche pedonalmente al centro potrebbe divenire la piazza giuridica e culturale. Ovvio che qui bisogna elargire parecchi metri cubi all’università e costruire accanto al nuovo tribunale, anche un teatro e vari appartamenti. L’odierna piazza del tribunale può essere trasformata nella nuova piazza rappresentativa e di accesso al centro, e collegata al suo fiume, pedonalizzando in parte la Rivierasca. Penso a una nuova zona commerciale di forte impatto visivo, grande fontana centrale e sullo sfondo un grattacielo domo-ecologico collegato a una zona termale con vista sul fiume». Infine altri due punti del piano di “rinascita della città”: «Le acque e le fontane devono tornare a essere elemento decorativo essenziale di una città che è nata e si è sviluppata grazie a fiumi e rogge. Poi va riprogettato il cosiddetto Bronx, da trasformare in parte in un centro commerciale».
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