Promoservice: 2,8 milioni di Iva non pagata

Il debito dal 2006 al 2008 raggiunge con le sanzioni i 4,8 milioni. I soci chiedono un parere a Roma
20090831 - ROMA - LAB - BADANTI; AL VIA DA DOMANI DOMANDE SANATORIA - Una donna con la badante in una foto del 21 agosto 2009 a Ponterdera. Da martedì primo settembre ogni famiglia potrà regolarizzare una colf e due badanti extracomunitarie, comunitarie o italiane, a patto che dimostri di averle alle proprie dipendenze almeno dal 30 marzo 2009. La denuncia del rapporto di lavoro sommerso potrà essere fatta dal 1° al 30 settembre. Secondo le stime del prefetto Mario Morcone, capo del Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione, "in tutto arriveranno almeno 500mila domande che potrebbero lievitare a 750mila". ANSA/ CLAUDIO PERI / DBA
20090831 - ROMA - LAB - BADANTI; AL VIA DA DOMANI DOMANDE SANATORIA - Una donna con la badante in una foto del 21 agosto 2009 a Ponterdera. Da martedì primo settembre ogni famiglia potrà regolarizzare una colf e due badanti extracomunitarie, comunitarie o italiane, a patto che dimostri di averle alle proprie dipendenze almeno dal 30 marzo 2009. La denuncia del rapporto di lavoro sommerso potrà essere fatta dal 1° al 30 settembre. Secondo le stime del prefetto Mario Morcone, capo del Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione, "in tutto arriveranno almeno 500mila domande che potrebbero lievitare a 750mila". ANSA/ CLAUDIO PERI / DBA

La Promoservice, società che forniva i servizi assistenziali alla Quiete, ha un debito d’imposta nei confronti dell’Agenzia delle entrate di 2 milioni 884 mila 442 euro. Questo l’importo dell’Iva non versata negli anni 2006, 2007 e 2008 dalla società già posta in liquidazione dai soci. Ecco il dettaglio riportato in una nota inviata ieri dalla stessa Promoservice: per il 2006 l’Iva non pagata ammonta a 862 mila 318 euro, l’anno successivo sale a un milione 21 mila 637 euro per arrivare nel 2008 a un milione 487 euro. A queste cifre vanno sommati altri 2 milioni di sanzioni (per un totale dunque di 4,8). Inutile dire che si tratta di una somma di gran lunga superiore al patrimonio della società che vanta un capitale sociale di 250 mila euro. Se poi si considera che i libri contabili del 2009 sono ancora in fase di verifica la cifra potrebbe aumentare ancora.

Ecco perché l’assemblea dei soci ha avviato ulteriori richieste di pareri all’Agenzia delle entrate di Roma per uniformarsi alle indicazioni fornite a livello comunitario. Questo perché una direttiva europea, indipendentemente dall’ente o dalla società che fattura, esenta dall’Iva le prestazioni assistenziali.

La Promoservice srl, infatti, è stata affidataria di diversi servizi assistenziali sino dal 2002. Garantita da un parere espresso dall’Agenzia delle entrate, la società emetteva fatture esenti dall’Iva. Nel 2010, alla luce di un secondo parere dell’Agenzia delle entrate, che ha imposto alla società di capitali di pagare l’Iva anche in caso di prestazioni assistenziali, venivano meno lo scopo societario e l’economicità. Quindi la Promoservice è stata posta in liquidazione dai tre soci, vale a dire le Aziende servizi alla persona (Asp) La Quiete di via Sant’Agostino, Muner de Giudici e Sirch.

«Per quanto attiene al servizio prima offerto dalla Promoservice - si legge nella nota -, questo sta per essere affidato a cooperative o fondazioni, garantendo l’attuale livello occupazionale. La liquidazione della Promoservice si sta attuando con gradualità per assicurare la continuità dei servizi assistenziali fino al completamento di tutte le procedure di affidamento dei medesimi e garantendo gli attuali standard qualitativi». La chiusura definita della società, infatti, è prevista per la fine dell’anno in corso. In effetti, i soci hanno deciso di liquidarla per ragioni economiche, organizzative e di ristrutturazione interna.

Facile immaginare che la situazione, in particolare il debito di imposta maturato con l’Agenzia delle entrate, della Promoservice non passerà inosservata visto che da mesi ormai la questione è al centro anche del dibattito politico cittadino.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto