Profughi, in 80 accampati sotto il diluvio

GORIZIA. Il violento nubifragio che si è abbattuto ieri sera su Gorizia ha messo a nudo l’estrema criticità della situazione dei profughi senza tetto. Sono 112 in tutto e, se per 30 è stato possibile passare la notte nel dormitorio Faidutti di Piazzutta, gestito dalla Caritas, alle 20.30 (ora in cui il portone della struttura si chiude) gli altri 82, riparandosi con giubbotti di tela cerata e recando con sé le coperte portate dall’assessore provinciale Ilaria Cecot da Romans e dall’assessore comunale Negrari da Staranzano (dopo che quelle della Caritas erano state portate via dal Parco da Isontina Ambiente, su incarico del Comune), hanno raggiunto di corsa i rifugi di fortuna: lA galleria Bombi e i portici dell’edificio di via Buonarroti che ospita l’Agenzia delle entrate e uffici postali.
A Gorizia l’afflusso di afghani e pakistani è continuato in questi giorni alla spicciolata. Il punto, ora, è che non ci sono più posti liberi per accoglierli nelle strutture convenzionate. All’albergo Internazionale si va, infatti, ad esaurimento, perché la Prefettura ha deciso che la convenzione verrà sciolta, mentre anche il Nazareno dovrà gradualmente ridurre la sua capienza da 150 a 90 posti letto. Si tratta quindi di una perdita secca di cento posti nei quali sistemare i richiedenti asilo.
C’è attesa per sapere quali saranno gli orientamenti del nuovo prefetto Isabella Alberti (il passaggio delle consegne con Vittorio Zappalorto avverrà il primo agosto), ma intanto sono ogni giorno più numerosi i profughi costretti a dormire per strada, al Parco della Rimembranza o, se diluvia come ieri sera, in altri giacigli di fortuna.
Si tratta anche, come è facile capire, di una vera e propria emergenza sanitaria e igienica. I volontari hanno rivolto intanto un appello a portarne altre coperte, cibo e indumenti al dormitorio di Piazzutta, dalle 19.30 alle 20.30, oppure contattando l’associazione Insieme con voi all’indirizzo mail insiemeconvoi.gorizia@gmail.com.
È probabile, inoltre, che qualche ulteriore iniziativa a sostegno dei richiedenti asilo venga annunciata oggi, alle 12, in Provincia in occasione della presentazione delle manifestazioni per la Giornata mondiale del rifugiato.
Vanno meglio le cose a Romans d’Isobzo, dove i 24 minori da domani troveranno ospitalità in una struttura di Trieste mentre alcuni afghani, diretti evidentemente altrove, hanno lasciato spontaneamente la tendopoli allestita nel vecchio campo sportivo, dove ne sono rimasti poco più di una dozzina, che il sindaco, Davide Furlan, conta di ospitare nella casa in cui abitava il custode dell’ex polveriera.
Infine, l’ex caserma dei carabinieri di Gabria, in Comune di Savogna, dovrebbe aprire le porte da giovedì a 17 profughi.
E intanto il Ettore Romoli, è tornato all’attacco: «Favorire l’arrivo nel nostro Paese dei migranti che fuggono dalle loro terre è irragionevole e irresponsabile, perché crea conseguenze gravissime sulla vivibilità dei centri cittadini con vie, piazze, parchi e strutture pubbliche ormai trasformati in centri d’accoglienza, ma non avvantaggia neppure questi disgraziati, destinati a ingrossare le fila dei disoccupati viste le difficoltà economiche che stiamo vivendo. L’esperienza di Gorizia, dove la vicenda-tendopoli ha aumentato i flussi migratori verso la città, avrebbe dovuto insegnare qualcosa ma, purtroppo, le nostre grida d’allarme sono rimaste inascoltate e oggi stiamo pagando tutti pesantemente questa ingenuità».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto