Primo maggio in difesa di sanità e lavoro a Pordenone

Sul palco nessun esponente della giunta Ciriani. Sindacalisti e corteo accolti da una consigliera comunale in fascia tricolore

Chiara Benotti
Il corteo del Primo maggio a Pordenone, sindacalisti in testa (Foto Brisotto/Petrussi)
Il corteo del Primo maggio a Pordenone, sindacalisti in testa (Foto Brisotto/Petrussi)

PORDENONE. Slogan, bandiere, il lavoro come pilastro dei diritti garantiti dalla Costituzione che compie 75 anni e mobilitazione della triplice confederale Cisl-Cgil-Uil nel Primo maggio a Pordenone. Obiettivo rimettere al centro del dibattito le politiche sociali e i servizi.


Alcune centinaia di lavoratori si sono ritrovati in piazza Maestri del Lavoro e hanno formato un corteo fino al municipio, coperto dai teli protettivi per i lavori di riatto in corso. Poi gli interventi dal palco. Chiare le priorità, con grande preoccupazione per la sanità territoriale e il lavoro.


Denis Dalla Libera, Ezio Tesan e Maurizio Marcon, segretari generali di Cisl, Uil e Cgil in piazza municipio sono stati accolti da Paola De Giorgi, consigliera comunale di Fratelli d’Italia, presente in fascia tricolore in rappresentanza del Comune. L’anno scorso a intervenire per l’amministrazione Ciriani fu l’assessore Monica Cairoli, quest’anno nè sindaco, nè assessori sul palco.


«Serve una nuova stagione di dialogo con l’assessore regionale alla salute Riccardo Riccardi – hanno chiesto i segretari della triplice confederale -. No alle politiche al risparmio e chiediamo nuovi investimenti per gli ospedali a Pordenone, quelli in periferia e il Cro».


Il dubbio è sulle future Case di comunità per i servizi sanitari: una ogni centomila abitanti, in Friuli Occidentale. «Chi abita a Erto avrà distanze di 30-40 chilometri da percorrere – prevedono Dalla Libera, Tesan e Marcon -. Occorre rivedere l’organizzazione sanitaria e potenziare gli organici».


Occupazione, naturalmente, sotto la lente: «In difficoltà sono le aziende come Nidec nell’area pordenonese – ha ricordto Marcon – che sta terminando gli ammortizzatori sociali e ha, come altre, problemi di rifornimento dei materiali. Servono politiche attive».


Applausi per la colonna sonora della banda urbana e cori finali con “Bella ciao” e “El pueblo unido jamás será vencido” sparate dai microni fuori dal municipio: tra la gente alcuni esponenti del centrosinistra, da Fausto Tomasello e Nicola Conficoni a Lodovico Sonego, da Gloria Favret a veterani come Piero Colussi e Pierantonio Rigo.

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