Prima la mano sulla coscia poi le botte: rinviato a giudizio
Sedie scagliate contro la vetrata del locale, botte al titolare e carezze proibite alla barista. La cronaca di un pomeriggio movimentato in Borgo Stazione è arrivata dal tribunale di Udine, dove ieri...
Sedie scagliate contro la vetrata del locale, botte al titolare e carezze proibite alla barista. La cronaca di un pomeriggio movimentato in Borgo Stazione è arrivata dal tribunale di Udine, dove ieri nell’udienza del gup Emanuele Lazzàro è stato disposto il rinvio a giudizio di Lahmini Adberrahim, 47enne marocchino difeso dall’avvocato Giorgio Caruso accusato di violenza sessuale, lesioni personali aggravate e danneggiamenti, mentre Mohamed Ali Salah, 32enne di origine libica residente a Rivignano, difeso dall’avvocato Andrea Dri ha patteggiato una pena a 8 mesi di reclusione, sostituita da un anno e quattro mesi di libertà controllata.
La vicenda risale a un pomeriggio del 17 luglio 2016. Salah e Lahmini erano al bar. Quest’ultimo sembrava alterato, così quando ordinò alla barista degli alcolici questa rifiutò di portarglieli. Stando alla ricostruzione dei fatti portata in aula dal pubblico ministero Letizia Puppa, l’uomo, a fronte del diniego ha allungato le mani toccando la coscia alla barista. A quel punto, il proprietario è intervenuto a difesa della donna, ma ha rimediato una scarica di botte. Dapprima, secondo la tesi dell’accusa, Lahmini lo ha percosso con una sedia facendolo cadere a terra, quindi è entrato in azione Salah. Mentre il gestore del bar cercava di rialzarsi, secondo quanto dichiarato dalla stessa vittima, lo ha colpito con una bottiglia di vetro, sferrandogli nel contempo pugni e calci alla schiena e alla testa. Il titolare è finito al pronto soccorso con un trauma cranico.
Sempre secondo la tesi dell’accusa, i due maghrebini si sono poi accaniti sulla struttura scaraventando un tavolino, una sedia, un posacenere e un bicchiere contro la vetrata del bar. Se per Salah, intervenuto in un secondo tempo nella zuffa per dare man forte a Lahmini, il difensore di fiducia Dri ha scelto la via del patteggiamento, la posizione di Lahmini – al quale viene contestata anche la violenza sessuale – verrà discussa in aula durante il processo che prenderà avvio il 22 marzo 2018.
Intanto, le parti offese, rappresentate dall’avvocato Gabriella Pozzetto, si sono costituite parte civile e hanno presentato una richiesta di risarcimento di 6.500 euro.
(a.c.)
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