Prese il Reddito ma non dichiarò le vincite online: è stato assolto

Le somme perdute al gioco avevano quasi eguagliato le vincite annullando, di fatto, ogni beneficio economico

Il gioco online fra il 2018 e il 2019 gli aveva procurato discrete vincite. Somme che Giuseppe Zanca, 35enne palermitano al tempo residente a Udine, non aveva indicato nelle dichiarazioni sostitutive presentate alla direzione provinciale dell’Inps per percepire il reddito di cittadinanza.

Ma la fortuna al gioco, si sa, va e viene, infatti le somme perdute al gioco avevano quasi eguagliato le vincite annullando, di fatto, ogni beneficio economico.

Questa la tesi che l’avvocato Gabriele Leone, sostituito in aula dalla collega Ingrid Pontello, ha sostenuto per difendere il proprio assistito dinanzi al giudice monocratico Paolo Milocco che lo ha assolto “perché il fatto non costituisce reato”.

Per due volte – nel 2019 e nel 2020 – aveva presentato richiesta per ottenere il reddito di cittadinanza: aveva percepito 9.776 euro in rate mensili.

Secondo l’accusa, nella prima dichiarazione aveva omesso di indicare 6.145 euro ottenuti mediante l’utilizzo di conti di gioco online.

Nella seconda mancavano 30.786 euro di vincite conseguite nel 2018, cui andavano sommati redditi diversi provenienti da vincite del 2019 per ulteriori 4.046 euro.

Omettendo in seguito le vincite del 2020 pari e 43.638. Alle vincite però, ha sostenuto la difesa, andavano sommate le perdite che avevano consentito incassi tutt’altro che brillanti.

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