Premio a Principe che onora Baschiera “eroina dimenticata”

Pordenone, la cerimonia di consegna del riconoscimento al teatro Verdi
Pordenone, 05_05_2016 - Teatro comunale Giuseppe Verdi - PREMIO PIA BASCHIERA TALLON - Seconda Ediazione a Quirino Principe - A seguire esecuzione del melologo Enoch Arden di richard Strauss - Pianoforte Renato Principe, Voce Recitante Quirino Principe - Foto Elia Falaschi / Phocus Agency © 2016
Pordenone, 05_05_2016 - Teatro comunale Giuseppe Verdi - PREMIO PIA BASCHIERA TALLON - Seconda Ediazione a Quirino Principe - A seguire esecuzione del melologo Enoch Arden di richard Strauss - Pianoforte Renato Principe, Voce Recitante Quirino Principe - Foto Elia Falaschi / Phocus Agency © 2016

PORDENONE. «Pia Baschiera fra gli eroi nazionali di cui non si parla». Così il musicologo di fama internazionale Quirino Principe, ricevendo l’altra sera il premio nazionale “Educare alla musica” istituito dal Verdi di Pordenone e intitolato alla pianista e docente che ha tramandato l'amore per la musica a generazioni di pordenonesi.

«Se fosse vissuta in Cina ci sarebbe la sua effigie in un francobollo e le avrebbero intitolato qualche università, ma siccome era italiana Pia Baschiera fa senz’altro parte di quella schiera di eroi nazionali di cui non si parla» ha affermato sul palco del Verdi il musicologo, traduttore e germanista.

Si deve a lui l’introduzione di Tolkien nel nostro Paese: curò la prima edizione italiana de Il Signore degli Anelli nel 1970. Per anni docente universitario, saggista, accademico di Santa Cecilia e Cavaliere della Repubblica Italiana per meriti culturali e artistici, ha reso onore alla memoria della pianista e didatta che a Pordenone seppe tramandare a generazioni di studenti l’amore per la cultura e la passione per il pianoforte.

Nel suo nome, il Comunale pordenonese, che da anni impegna molte risorse nella formazione, educazione e avvicinamento alla musica dei giovani, nel 2015 ha appunto istituito il premio nazionale assegnato ogni anno a quanti (didatti, pedagoghi, musicologi) contribuiscono all’educazione musicale dei giovani, anche grazie al sostegno di due mecenati pordenonesi, Paolo Zuzzi e Giulia Tamai Zacchi, a suo tempo allievi della Baschiera Tallon (e l’altra sera l’hanno voluta ricordare con immutato affetto) prima direttrice (per vent’anni) della Scuola di musica Pietro Edo fondata dalla Pro Pordenone nel 1949.

E dopo Piero Rattalino, che lo ricevette l’anno scorso, per questa seconda edizione il riconoscimento è stato attribuito a Principe, intellettuale goriziano trapiantato a Milano, anche pensatore controcorrente e refrattario agli schemi e uomo dalle qualità poliedriche.

Prima della consegna del premio e del “regalo” di Principe al pubblico (il melologo “Enoch Arden” eseguito dal musicologo insieme al figlio Renato al pianoforte), è stato il presidente del Teatro Giovanni Lessio a portare il saluto, seguito dall’assessora del Comune di Pordenone Flavia Rubino e dal neopresidente della Fondazione Pia Baschiera Tallon, Claudio Negrini, che ha tracciato il profilo di «colei che educò alla musica generazioni di pordenonesi pensando al dovere di formare».

Dopo un intervento del curatore della stagione musicale del Verdi, da Principe ancora parole appassionate sulla musica che ama definire «forte» piuttosto che classica, bene culturale bistrattato da sempre nel nostro Paese, «mentre in altre parti del mondo attira i giovani come le mosche il miele». Musica «che è meglio di una medicina, più forte di un’arma, bene inestimabile attraverso il quale si capisce tutto il resto dell'universo».

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