Precari e supplenze, la protesta contro ritardi ed errori in una lettera aperta

PORDENONE. Supplenze annuali 2020-2021 avanti tutta nelle scuole friulane tra ritardi (a Udine), riconvocazioni (a Pordenone tutto da rifare in una disciplina) ed errori nei punteggi nelle nuove graduatorie Gps: gli insegnanti precari sono sul piede di guerra. A Udine hanno creato, ieri, il nuovo gruppo Facebook “Precari udinesi uniti per la scuola” e la loro lettera aperta ha fatto il giro del web.
«Che cosa sta succedendo nella scuola in provincia di Udine? – scrivono a tutti i cittadini, genitori e studenti –. È ricominciata per gli studenti che aspettavano questo momento come mai prima – sette mesi senza andare fisicamente a scuola sono tanti, anche per gli allievi meno affezionati.
Ed è ricominciata per i docenti di ruolo che, però, si ritrovano a dover fare il loro lavoro sommato a quello di tutti i colleghi precari che no, in classe non solo non possono entrare, ma non hanno la benché minima idea di quando potranno coprire le tante cattedre vuote della provincia».
I NUMERI
I supplenti inseriti nelle nuove graduatorie Gps sono 27.055: tanti hanno sbagliato il calcolo dei punteggi e il “cervellone” di Monteporzio Catone del ministero dell’Istruzione ha prodotto altri errori. Il risultato è quello delle nomine in ritardo e di tante cattedre ancora vuote, soprattutto nelle scuole udinesi secondarie, superiori e posti di sostegno all’handicap.
L’Ufficio scolastico regionale ha tirato il primo bilancio provvisorio delle nomine annuali assegnate agli insegnanti precari. «Gli Uffici provinciali hanno conferito 1.946 supplenze – recita la nota dell’Ufficio regionale scolastico – di cui 1.185 posti comuni e 761 posti di sostegno. A livello provinciale questi sono i dati: 365 a Gorizia, 945 a Pordenone, 366 a Trieste e 270 a Udine.
A Gorizia si aggiungono altre 23 supplenze annuali assegnate ieri». Oggi la “task-force” delle nomine per i docenti stagionali riprenderà per assegnare i posti di sostegno all’handicap a Pordenone e il cantiere delle assunzioni è stato riaperto anche a Udine per il settore primario.
«I ritardi sono stati causati soprattutto dalla necessità di correggere punteggi e titoli in corsa – dice la sindacalista Anna Pegoraro Cisl scuola –. Abbiamo chiesto due giorni fa di sospendere le nomine nelle secondarie e superiori per correggere le graduatorie e soprattutto ottenere i posti vacanti in organico di fatto 2020-2021». Allo sportello sindacale Flc-Cgil puntano il dito.
«Disorganizzazione nelle operazioni – ha detto Gargiulo – e mancano le informazioni sullo stato delle nomine e sui posti liberi per i precari. È questo il bilancio sconfortante dopo dieci giorni di lezione». In tante scuole friulane gli orari provvisorio per gli studenti in aula sono di tre, quattro ore.
LA PROTESTA
Il movimento dei Precari udinesi uniti va avanti: «Il motivo del ritardo nell’assegnazione delle cattedre vacanti risiede in parte nella volontà politica di modificare il sistema di reclutamento dei docenti con contratto a tempo determinato – è l’analisi dei docenti stagionali –. Sono cambiate le scadenze, il sistema informatico e punteggi: dal 22 luglio al 6 agosto, i precari hanno dovuto inserire ex novo le domande di insegnamento attraverso una piattaforma informatica che ha manifestato più volte problemi all’accesso».
I supplenti chiedono soluzioni a Udine. «Che cosa succede nell’ufficio scolastico provinciale di via Diaz a Udine – è il dubbio –. Le graduatorie Gps sono state pubblicate con quattro giorni di ritardo. I calendari delle convocazioni sono stati pubblicati il 18 settembre e quindi dopo l’inizio dell’anno».
LE SORPRESE
«Sul sito dell’ufficio scolastico di Udine sono comparse le cattedre disponibili nella scuola secondaria della provincia ma centinaia di precari hanno letto un documento vecchio di tre anni». Pare che una “pen-drive” guasta con la banca dati delle cattedre abbia complicato le cose. «L’ufficio scolastico di Udine non sembra affidabile nella gestione delle operazioni – concludono –. I precari sono trattati come persone e professionisti non degni di rispetto».
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