Pozza a Insiel per oltre 100 mila euro

Lo stipendio è superiore a quello dell’uscente Brischi. Via libera dalla giunta delle nomine, ma l’opposizione vota contro

UDINE. Lorenzo Pozza sarà il nuovo presidente del consiglio di amministrazione di Insiel. Il via libera è arrivato ieri dalla giunta per le nomine, che a maggioranza ha dato l’ok al cinquantatreenne torinese. Oggi la scelta sarà ufficializzata dall’esecutivo regionale.

Le opposizioni (Ncd, Ln e M5S) hanno sollevato perplessità, criticando non l’individuazione della persona (supportata da un curriculum vitae di alto profilo), ma il metodo che ha portato al nome di Pozza.

Alessandro Colautti (Ncd) ha censurato il fatto che la giunta, utilizzando la procedura d’urgenza, non ha consentito di svolgere un’audizione con Pozza. Critiche sono arrivate anche da Barbara Zilli (Ln) e Andrea Ussai (M5S). Spegne ogni polemica Pietro Paviotti (Cittadini): «Il percorso è stato corretto, basato su una valutazione delle competenze».

Ancora top secret il compenso che percepirà il manager piemontese, attualmente direttore del Centro competenza Erp di Engineering, prima azienda italiana di information technology a capitale privato e indipendente. Ciò che è certo è che la sua sarà una retribuzione più corposa rispetto a quella del suo predecessore Sergio Brischi, pari a 79 mila euro annui. Non sarà superato il limite di 150 mila euro, ma è probabile che la cifra destinata a Pozza sarà compresa tra i 100 e i 120 mila euro annui.

«Riteniamo di avere fatto una scelta di alta professionalità, con un manager che presenta delle referenze professionali inappuntabili – osserva la governatrice Debora Serracchiani –. La Regione si è fatta guidare solo da criteri legati alla competenza. Insiel, oggi più che mai, ha bisogno di una guida dedicata e d’eccellenza, poiché la nostra società informatica deve essere in grado di riqualificare ruoli e funzioni, anche in considerazione delle nuove esigenze che la pubblica amministrazione deve affrontare. Dal Friuli Venezia Giulia, con il progetto Go on Fvg - sottolinea Serracchiani - parte il segnale di una rinnovata volontà di innovazione per il nostro Paese, soprattutto dopo la deludente esperienza nazionale del Piano per la società dell’informazione 2007-13 in cui l’Italia ha utilizzato solo il 30% dei 58 milioni di euro assegnatici dalla Ue. Insiel, nei suoi compiti istituzionali e per la sua parte - chiude la presidente - dovrà aiutare questo processo».

Non è dello stesso avviso il presidente uscente della società “in house”, Brischi: «Più del nome del presidente – commenta – è importante capire quali saranno le linee strategiche che l’azionista di riferimento, e cioè la Regione, vorrà dare a Insiel. Da questo dipenderà il futuro della società». Pozza è stato scelto direttamente da Serracchiani, dopo che l’assessore Paolo Panontin ha proposto una rosa di tre candidati: «Tutti di altissimo profilo», assicura.

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