Portato in un casolare dopo essere stato attirato in chat con una trappola, pestato e rapinato

I carabinieri sono riusciti a liberare un uomo: tre arresti, fra cui un minorenne

TREVISO. I carabinieri sono riusciti a liberare un uomo che, dopo essere stato attirato da tre giovani in un casolare in provincia di Treviso, con una trappola su una chat, era stato sequestrato, percosso e rapinato.

I tre, tra cui un minorenne, sono stati arrestati in flagranza dai militari dell'Arma. Dovranno rispondere di sequestro di persona, lesioni e rapina.

La vittima, picchiata pesantemente, è stata soccorsa e affidata alle cure dei sanitari. Il blitz dei carabinieri è stato possibile perché da giorni gli investigatori stavano monitorando alcuni movimenti sospetti attorno all'edificio.

Le indagini dei carabinieri

Da giorni i militari della stazione di Castelfranco Veneto avevano ricevuto relazioni relative ad attività sospette dentro a un casolare abbandonato.

Sabato 18 febbraio i militari hanno visto un giovane allontanarsi dal casolare in sella alla sua bicicletta. Il ragazzo era nervoso, ha detto che stava andando a prelevare contanti al bancomat, ma il comportamento ha insospettito ancor di più le forze dell’ordine. Così i carabinieri hanno deciso di fare irruzione nella casa abbandonata.

Lì i militari hanno trovato un uomo disteso a terra immobilizzato mani e piedi con del nastro adesivo che gli copriva anche la bocca. Un giovane stava tenendo la vittima sotto la minaccia di uno storditore elettrico, l’altro gli era seduto sopra per impedirne ogni movimento.

L’incontro sui social

Secondo una prima ricostruzione dei fatti la vittima aveva conosciuto da qualche tempo uno dei tre giovani su una piattaforma social, e dopo alcuni scambi di chat aveva acconsentito ad incontrarlo nel casolare in questione.

Dopo aver lasciato l’autovettura in un parcheggio l’uomo si era diretto con il giovane verso il casolare: una volta all’interno è stato aggredito, minacciato e immobilizzato dal terzetto che lo ha rapinato del bancomat e degli effetti personali. Al malcapitato, condotto in ospedale, a seguito dei politraumi riportati sono stati refertati 30 giorni di prognosi.

I tre arrestati

I due giovani poco più che maggiorenni sono stati condotti in carcere a Treviso, mentre il minore, è stato accompagnato nel centro di prima accoglienza del Capoluogo della Marca.

Per i tre - la cui posizione è ora al necessario vaglio dell’Autorità Giudiziaria - le ipotesi di reato in relazione all’accaduto sono di concorso, a vario titolo, nei reati di sequestro di persona, rapina aggravata, lesioni personali aggravate e possesso ingiustificato di oggetti atti ad offendere, ma approfondimenti investigativi sono in corso a cura dei militari dell’Arma, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Treviso e di quella minorile di Venezia, per verificare se a carico degli indagati possano essere ipotizzate - come parrebbe da preliminari acquisizioni - pregresse condotte di rilevanza penale, analoghe a quelle citate.

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