Pordenone, si fingono carabinieri e mettono a segno l'ennesima truffa agli anziani

Un falso avvocato: «Tuo figlio ha causato un grave incidente, ora ti passo un militare che ti spiega. Ma se paghi risolviamo»
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PORDENONE. «Suo figlio ha appena provocato un grave incidente: un ragazzino minorenne è in fin di vita per causa sua». È iniziata così, giovedì a Pordenone, la telefonata di un sedicente avvocato. Dall’altro capo del filo, un’anziana di 75 anni. L’angoscia le ha fatto trattenere il respiro mentre il finto legale proseguiva: «Se lei ci versa 5 mila euro, risolviamo tutto».

Per rendere più credibile la storia il sedicente avvocato ha passato il telefono a un secondo uomo, che si è spacciato invece per un carabiniere. Il finto appuntato dell’Arma ha insistito: il figlio dell’anziana era trattenuto in caserma, non poteva parlarle al telefono. Un incaricato sarebbe venuto a prelevare la somma in contanti sotto casa sua. Preoccupata e impaurita, l’anziana ha acconsentito.

All’incaricato la 75enne ha consegnato tutti i soldi in contanti che aveva in casa, circa 300 euro, poi i gioielli. Siccome non bastava ancora, l’uomo l’ha convinta ad andare al bancomat per fare un prelievo: altri mille euro in contanti. Quindi il truffatore è sparito.

Un’ora dopo l’anziana è riuscita finalmente a mettersi in contatto con il figlio. Ha scoperto, così, che non c’era stato alcun incidente. Non le è restato che presentarsi dai carabinieri a sporgere denuncia. Subito sono scattate le indagini della Compagnia di Pordenone, ai comandi del maggiore Marco Campaldini.

Mercoledì a San Vito, invece, un pensionato settantenne si è visto recapitare a casa una rivista in contrassegno. Ha dovuto sborsare sull’unghia 98 euro, invece dei pattuiti 70 euro. A proporre l’acquisto dell’abbonamento una persona che si era presentata all’anziano come socio di un sodalizio vicino all’Arma.

Non è la prima segnalazione del genere arrivata al Comando della compagnia di Pordenone. I truffatori chiedono contributi in denaro ai malcapitati per abbonarsi a periodici falsamente riferiti all’Arma. Prendono di mira soprattutto i soggetti più deboli, come gli anziani: fatto che rende simili raggiri ancora più spregevoli.

Il Comando provinciale dei carabinieri lancia l’appello ai cittadini: segnalate subito al 112 se alla vostra porta si presentato individui che si spacciano per militari dell’Arma e propongono dubbi affari. Nessun carabiniere viene inviato nelle case per raccogliere fondi per abbonamenti.

L’unico periodico pubblicato dal corpo è la rivista mensile “Il Carabiniere”, edito a Roma e al quale ci si abbona solamente tramite versamento diretto. Per informazioni sulla rivista ufficiale, è possibile telefonare al numero: 06/483780 - 06/4890439.

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