Pordenone, sarà ricostruito il muro della caserma Mittica

PORDENONE. «Verranno ricostruiti 80 metri della cinta muraria ma, fondi permettendo, verrà valutata la possibilità di rifare tutto il perimetro lungo la caserma».
Queste le parole del portavoce della 132ª brigata corazzata Ariete, capitano Massimo Grizzo, a proposito del muro crollato venerdì scorso alla caserma Mittica di Pordenone e rovinato completamente dalla parte di via delle Caserme sopra la fermata dell'autobus.
Il tratto interessato è lungo una dozzina di metri, ma il responso del sopralluogo degli specialisti del genio del 12° reparto infrastrutture di Udine, dipendente dalla 132° brigata corazzata Ariete che nella Mittica ha la sede del proprio comando, ha stabilito che, quale priorità, venga buttato giù e rifatto completamente un tratto ben più lungo, 80 metri appunto.
Proprio come disposto l'anno scorso, quando cadde un altro pezzo di cinta muraria, che a fronte di qualche metro caduto fu rifatta per quasi 80 metri fino alla giunzione di quello caduto venerdì.
La causa sembra essere la stessa, un cedimento strutturale dovuto alle infiltrazioni delle abbondanti piogge dello scorso inverno oltre all'età del manufatto, dato che la caserma è stata costruita nel 1912.
E’ per quello che ora i militari stanno verificando se esistono i fondi, che vengono stanziati dalla Difesa, per intervenire in maniera drastica e definitiva su tutta la cinta muraria complessiva.
Questo per evitare problemi che, come venerdì, non ci sono stati solo perché per un caso fortuito non c'era nessuno in attesa alla fermata dell'autobus o in transito lungo il marciapiede attiguo. Sulla causa del cedimento strutturale sembrano essere orientati anche i vigili del fuoco, intervenuti in loco venerdì, anche se i militari ne stanno ancora aspettando la relazione tecnica.
Cosa che escluderebbe le voci di un crollo causato da un mezzo militare pesante in manovra all'interno della caserma che avrebbe toccato il muro e quindi causato il disastro.
«Questa ipotesi è del tutto infondata – ha detto il capitano Grizzo –, in quanto le telecamere di sicurezza, installate nella caserma, hanno registrato le immagini dove si vede chiaramente che il muro viene giù da solo».
Intanto la cinta muraria mancante, posta sopra un terrapieno, è stata prontamente transennata e messa in sicurezza con una robusta rete metallica di tondini di ferro, rivestita da una rete da cantiere plastificata arancione.
Le macerie invece erano state subito raccolte dai militari già nelle ore successive al fatto e portate via dagli uomini del genio il giorno successivo, assieme al cartellone rovinato della fermata dell’autobus che, al momento, non è stato ancora ripristinato.
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