Pordenone perde il suo “Conte” È morto Marzio di Prampero

Titolare del negozio di lane Wool market in centro, era un’icona della città Grande appassionato di basket, è stato giocatore e apprezzato dirigente



Pordenone, non solo quella sportiva, piange la scomparsa di uno dei suoi personaggi più conosciuti. Nella mattinata di ieri è venuto a mancare Marzio “Conte” di Prampero, classe 1937, in seguito a un malore che l’ha colpito mentre si trovava nella sua abitazione.

Oltre che sportivo è stato imprenditore, legando per una vita il suo nome al negozio di lane Wool market nel centralissimo corso Vittorio Emanuele – dove ha anche sempre abitato – in cui sono passati praticamente tutti i pordenonesi. Ma Marzio, tifosissimo del Pordenone calcio e immancabile al Bottecchia fino a quando la salute gli ha consentito di esserci – ha contraddistinto soprattutto il mondo del basket cittadino: un pioniere, cestista fin da ragazzo. La passione l’ha poi trasmessa al figlio Stefano – Marzio, vedovo dal 1982, aveva anche due figlie, Martina e Silvia – e al nipote Federico. Pivot di 185 centimetri, il “Conte” ha cominciato con il Don Bosco, realizzando 23 punti nel primo derby che si ricorda in città, per poi passare alla Romolo Marchi in serie B e quindi a Codroipo in C. Poco più di un mese fa l’avevamo intervistato facendo un excursus su 50 anni di basket, partendo proprio dagli esordi, che così li aveva apostrofati: «Anni straordinari – raccontava – assieme a Tonino Zanussi, Bosari, Ponticiello, Zaghis, Alberghetti e Bernardotto e capitan Ferrin, eravamo una specie di pionieri. Si giocava anche su campi all’aperto, una volta a Vicenza abbiamo dovuto spalare via la neve pur di giocare. Ho passato 45 anni tra i canestri, dopo che giocatore sono stato dirigente della Romolo Marchi e della Pallacanestro Pordenone e consigliere regionale della Fip». E anche presidente provinciale, a conferma di un impegno per la palla a spicchi totale in ogni settore, da giocatore fino a dirigente. E poi storico speaker del Forum, quando la Postalmobili era in serie A e la sua voce raccontava le partite con un calore e un entusiasmo che contagiava i 5 mila tifosi che gremivano il Forum.

Passione per il basket che non mancava mai di esternare anche quando lo si trovava sistematicamente al bar Posta, sempre disponibile con tutti a raccontare aneddoti anche a dispetto del suo stato di salute, costretto in carrozzella per una serie di problemi che l’avevano colpito negli ultimi anni. Pordenone da ieri non sarà più la stessa. La data dei funerali non è ancora stata fissata. —



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