Pordenone pedala, la carica dei tremila vince la sfida col meteo ed è festa grande

Dalla città a Valvasone, è stata la domenica delle famiglie. Il prossimo anno tappa a Chions con passaggio alla Savio

Bisogna fidarsi di più dell’influsso positivo di Demetrio alla Pordenone pedala: anche questa quarantacinquesima edizione, una delle più incerte, alla vigilia, sotto il profilo del meteo, è stata alla fine baciata dal bel tempo. Ma questa incertezza ha però provocato purtroppo un effetto concreto: una minore partecipazione rispetto al solito: tremila le presenze, rispetto alle consuete cinquemila. «Il numero non è un problema, l’importante è continuare ad avere una manifestazione allegra e positiva e la questa domenica, in tal senso, non ha fatto eccezione» ha affermato il presidente Luigi Tomadini.



Il percorso. Pronti, via da piazza Risorgimento, dove i Papu hanno strappato più di qualche sorriso alla partenza. Poi il serpentone si è snodato verso Cordenons e ha oltrepassato il guado, perfettamente sistemato. Quindi, Zoppola e Valvasone per la tappa intermedia. Il borgo medievale era vestito a festa con filarmonica, tamburi e sbandieratori. La ripartenza ha toccato Arzene per rientrare, lungo il percorso coperto all’andata, a Pordenone. In città passaggio per il centro, piazza XX Settembre fino a parco Galvani.

I commenti. «Sono soddisfatto dell’invasione pacifica nel mio comune – ha affermato il primo cittadino di Valvasone-Arzene, Markus Maurmair – e di come la mia comunità ha risposto sotto il profilo dell’ospitalità. È stato anche un modo per far conoscere il progetto di fusione tra i due centri». «Dall’alto c’è un santo che garantisce il bel tempo – ha constatato il primo cittadino Pordenone, Alessandro Ciriani, che ha partecipato alla cicloturistica con gli assessori Loperfido e Tropeano e il comandante della polizia municipale, Stefano Rossi –. Il percorso è stato bello e agevole». E per continuare a parlare della giunta comunale, l’assessore Stefania Boltin ha dato una mano nella distribuzione della pasta mentre Walter De Bortoli ha partecipato alla partenza e alle premiazioni. Presente alla partenza anche il vicepresidente della Regione Sergio Bolzonello.

Miss e mister. Giada Turrin, sedicenne di Azzano Decimo, è stata incoronata la più bella di questa edizione. Riconoscimenti anche a Micaela Ciarelli, 26 anni, di Pordenone, miss Tulipano e Beatrice Basaldella, 18 anni, di Pordenone, miss Skating club. Enrico Spadotto, 27 anni, di Pordenone, è mister Pn pedala. Tra i gruppi più numerosi, Anmil, Tulipano, le associazioni di donatori, Fiab Aruotalibera, Skating club Comina, Ariete e Rock Town. Tra le biciclette caratteristiche, una particolare citazione la merita Giovanni Albanese di Portogruaro, con un velocipede del 1917: un cimelio di famiglia che lo zio utilizzava per portare il latte. Giovanni, per raggiungere Pordenone, è partito da Portogruaro e, dopo la pedalata, è rientrato a casa garantendosi un centinaio di chilometri in sella.

L’integrazione. Billa Salama, presidente regionale della comunità Burkina Bè, ha lanciato un appello agli africani e a tutti gli stranieri. «Partecipate alla Pordenone pedala – ha affermato, dopo averla percorsa tutta –. È un’iniziativa che garantisce l’integrazione e fa bene alla salute».

Gli incidenti. Da registrare soltanto un infortunio, occorso a un sessantenne che è finito contro un’auto dell’organizzazione: per lui medicazioni al pronto soccorso per una contusione a una spalla. È già stato dimesso. Per il resto, qualche sbucciatura e nulla di più. Nessun problema neanche sotto il profilo della viabilità. «Ci sono state delle deviazioni in città – ha spiegato il vicecomandante Danilo Dei Cas –. Le auto le abbiamo indirizzate verso la Pontebbana perché non attraversassero il ring. Ci sono state un po’ di lamentele, ma nessun incidente né ingorghi».

La prossima edizione. Per il 2018 sarà coinvolta Chions, comune dove la carovana cicloturistica non ha mai fatto la tappa intermedia. «Passeremo dentro la Savio – ha anticipato Tomadini –. Vorrei così far conoscere le eccellenze industriali del territorio».

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