Pordenone: mercato aperto, negozi del centro chiusi

L’installazione delle bancherelle al Marcolin scoraggia le aperture serali e festiva. I baristi Ascom: sono 3 giorni di lutto
FOTO MISSINATO - MERCATINO EUROPEO E TRAFFICO
FOTO MISSINATO - MERCATINO EUROPEO E TRAFFICO

PORDENONE. Una festa del commercio a metà. Perché se da un lato il mercato del sabato viene rafforzato da quello europeo – 140 espositori provenienti dall’Europa e da molte regioni italiane - dall’altro i negozi non vi parteciperanno. Stasera, a differenza della scorsa edizione, niente apertura fino alle 23 e domani aprirà solo chi lo desidera e non saranno molti. Inevitabile dal momento che, l’ubicazione al parcheggio Marcolin, ha escluso il centro storico della città.

Il via al mercato è arrivato ieri mattina, tra i profumi dello speck del trentino in piazzetta Calderari e della carne alla griglia al Marcolin. Una passeggiata piacevole tra specialità gastronomiche e artigianato anche se non proprio salutare. A ricordare a tutti i visitatori il fatto che il Marcolin è un parcheggio, ci ha pensato il traffico: per tutto il giorno il serpentone di auto lungo via Pola ha fatto da cornice all’area del posteggio regalando smog oltre che il tradizionale sottofondo dei motori (coperto solo dalla musica di alcuni chioschi). Una controindicazione che non ci sarebbe stata se fosse stata chiusa la Rivierasca. Possibile? Non in questo fine settimana con la Fiera a sua volta sotto pressione per il salone dell’arte e il Luna Park.

Il malumore intanto tra i commercianti è palpabile. «Per il commercio sono tre giorni di lutto cittadino – commentava ieri mattina Enrico Focone, presidente dei pubblici esercizi in capo ad Ascom -. Non per la presenza del mercato europeo che è un’ottima manifestazione, ma per la scelta incomprensibile di spostarlo fuori dal centro. In tutte le città queste iniziative si fanno all’interno del centro storico».

E così era stato pensato anche a Pordenone con un piano già pronto che partiva da piazza XX settembre per diramarsi sui corsi e in via Mazzini. Lo stop di 16 ambulanti del mercato tradizionale ha portato il Comune a fare retromarcia. Perché non è stata fatta una delibera di giunta di slittamento mesi fa chiedono i commercianti? In quel caso, anche i minacciati ricorsi al Tar avrebbero fatto il loro corso. Ma come ha ricordato l’assessore Bruno Zille in conferenza stampa, gli ambulanti hanno dalla loro un contratto.

Il Comune aveva tentato un piano B che avrebbe messo d’accordo tutti e che probabilmente avrebbe valorizzato al massimo la città: un percorso che da piazza XX settembre doveva estendersi su viale Martelli, viale Cossetti fino a piazza Risorgimento. In questo caso è stata la Fiva (Federazione dei venditori ambulanti) nazionale a bocciare il progetto perché troppo dispersivo. A giudicare la scelta saranno comunque i visitatori che, tempo permettendo, si preannunciano numerosi.

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