Pordenone: la scuola Collodi è salva, ma la prima non ci sarà

PORDENONE. Due punti fermi. Il primo, ribadito in più salse dall’assessore Flavia Rubino: «La scuola Collodi non chiuderà, l’amministrazione non ha alcun interesse a fare di quella sede altro». Secondo: quest’anno la prima elementare non sarà attivata perché solo nove bambini sono stati iscritti.
Questi andranno a scuola alle Gabelli. La nuova prima alla Collodi partirà nell’anno scolastico 2016-2017 e – questa almeno l’intenzione – sarà una classe a tempo pieno. Sarà una delle tre prime che quest’anno partiranno alla IV Novembre.
La commissione. E’ stata una commissione consiliare movimentata e non senza contraddittorio quella che ha discusso del futuro della scuola primaria Collodi. Con i consiglieri che incalzavano l’assessore Rubino – il collega Flavio Moro è andato via quasi subito – e la dirigente Stefania Mamprin e soprattutto con i genitori duri al pezzo.
Al punto che il presidente Roberto Freschi, senza mai perdere il suo proverbiale aplomb, ha dovuto rimarcare che il pubblico poteva fare domande e non interventi, rigorosamente a microfono e rispettando l’ordine dei lavori. Due persone non hanno gradito il richiamo – totalmente rispettoso del regolamento – e se ne sono andate.
L’iter. Alle domande provenienti da più parti su tempi e impegni – la più agguerrita è stata la consigliera Sonia D’Aniello (che ha chiesto nuovamente un tavolo di confronto sugli istituti comprensivi), ma non sono mancate richieste da Francesca Cardin (che ha sollecitato la dirigente a insistere su informazioni che facciano capire ai genitori che c’è la volontà di non chiudere la scuola), Emanuele Loperfido, Daniela Giust, Gianantonio Collaoni – l’amministrazione ha chiesto alla scuola «di fare richiesta di tempo pieno per la Collodi in modo da giustificare l’investimento della mensa che dovrà prevedere un impegno di 38 mila euro a bilancio».
Incognita tempi. La dirigente ha replicato che chiederà l’autorizzazione dell’ufficio scolastico regionale a spostare una classe a tempo pieno dalla IV novembre (a fronte dell’uscita di due quinte verranno richieste tre prime) alla Collodi, usando quest’ultima come sorta di cassa di espansione dell’altra scuola.
«Per questo ho bisogno di avere la certezza che la mensa sarà realizzata e in che tempi, quando presenterò le scuole ai genitori a dicembre».
I dubbi. Alle provocazioni di Cabibbo, Loperfido e D’Aniello sul fatto che l’ex assessore Mio intendesse chiudere la scuola per concentrarla al centro studi, l’assessore ha garantito che quel progetto è stato definitivamente accantonato.
«Ricordo che non è il Comune a chiudere una scuola ma l’ufficio scolastico regionale» ha aggiunto Rubino.
Botta e risposta. Non sono mancati da parte dei genitori parole di critica nei confronti della dirigente per la decisione di spostare i nove iscritti alle Gabelli senza provare a promuovere la Collodi.
«Sono commenti infondati e gratuiti – ha replicato Mamprin –. Io non promuovo, nè posso farlo, una scuola piuttosto che un’altra».
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