Pordenone, il jazz vola con McLaughlin e Shakti

Dalla Sala Grande al Ridotto, passando per lo Spazio Due, anche nella nuova stagione il Teatro Verdi di Pordenone risuonerà al ritmo del jazz. Avviato felicemente l’anno scorso, torna infatti, nella programmazione del Comunale, il Progetto jazz, che si declina in una proposta distribuita su tutto l’arco dell’anno e che abbina a eventi di richiamo internazionale concerti che valorizzano le eccellenze locali. «Nel caso specifico – sottolinea il presidente dell’Associazione Teatro, Giovanni Lessio – si rinnova la collaborazione con il Circolo Controtempo con Flavio Massarutto, direttore artistico di San Vito Jazz, entrambi uniti nel marchio JazzFVG. E si apre la collaborazione con l’azienda Futura di Cordenons, “amica del teatro”, che ha scelto di sostenere Jazz Loft e Piano Jazz».
Shakti & McLaughlin. Anche quest’anno sarà la Sala Grande a ospitare l’anteprima de Il volo del jazz 2014, fiore all’occhiello fra le attività di Controtempo. E se l’anno scorso arrivò Herbie Hancock in una delle sole tre date italiane, questa volta sarà un’altra leggenda del jazz a salire sul palco: con un viaggio a ritroso nel tempo, alle origini della world music, l’11 novembre, alle 20.45, arriverà infatti il quintetto Remember Shakti, formazione anglo-indiana capitanata da uno dei chitarristi che hanno segnato la storia del jazz, John McLaughlin. Fu proprio McLaughlin, nei lontani Settanta, dopo gli esperimenti cominciati con Miles Davis, a tentare l’insolito mix tra il jazz e il sistema musicale indiano, dando vita a Shakti, formazione storica che dal 1975 al 1977 registrò tre album. Oggi nuovi musicisti si sono affiancati ai veterani: oltre a McLaughlin, Zakir Hussain e alla voce di Shankar Mahadevan, la formazione è composta da U. Shrinivas e Selvaganesh. A loro è affidata la nuova versione di Remember Shakti, progetto nel quale c'è tutto quello che ha reso così magica la prima formula.
Jazz Loft. Nella dimensione informale e raccolta dello Spazio Due tornano i mercoledì di Jazz loft: quattro serate per la direzione artistica di Flavio Massarutto. Si comincia il 16 ottobre (concerti alle 20.45), con il supertrio formato da Oliver Lake (sax alto), uno dei giganti del jazz afroamericano, Andrea Massaria (chitarra elettrica ed effetti) e Zlatko Kaucic alla batteria e percussioni. Riunito da Massaria nel nuovo progetto Alchemy Trio, la formazione atipica fonde jazz d'avanguardia, suggestioni elettriche e musica contemporanea. Mercoledì 23 ottobre, in anteprima assoluta, Zerorchestra Plays Max Linder, nuova produzione della Zerorchestra: tre capolavori del cinema muto con una colonna sonora nuova fiammante composta da Didier Ortolan, Bruno Cesselli e Romano Todesco. L’organico schiererà, fra gli altri, il sassofonista Francesco Bearzatti pluripremiato come miglior jazzista in Italia e in Francia. Ancora un’anteprima mercoledì 30 ottobre con Clara Rivieri e Juri Dal Dan Octet e il loro In the Still of the Night, un repertorio di musiche dell’anima : da Cole Porter a Ruben Blades, da Carlos Gardel al fado portoghese, dal folclore venezuelano a Lionel Hampton. Mercoledì 6 novembre, gran finale con la presentazione del nuovo cd del Bruno Cesselli 5est, ultimo progetto del pianista, compositore e arrangiatore pordenonese: ispirato alla stagione dell’hard bop avanzato anni Sessanta, il repertorio è di musiche originali che a partire da quell’esperienza si pongono l’obiettivo di riprenderne gli stilemi attualizzandoli.
Piano Jazz. In primavera tornerà al Ridotto anche la rassegna Piano Jazz, ancora in collaborazione con Controtempo. Una rassegna costruita attorno a un’intuizione nata ascoltando gli artisti del panorama internazionale, che al pianoforte conciliano tecnica e sensibilità musicale, dando vita alle infinite declinazioni del jazz. Ecco allora che nel cartellone 2014 si riuniranno, ancora una volta, musicisti di diverse provenienze, accomunati da uno straordinario talento: dal pianista e compositore polacco Marcin Wasilewski, in concerto il 19 marzo (alle 20.45, tutti i concerti), all’americano Fred Hersch, definito dalla rivista Vanity Fair «il pianista più innovativo nel jazz degli ultimi dieci anni o giù di lì», in programma per il 16 aprile. E ancora il duo Blue Africa, composto dal pianista Claudio Cojaniz e dal contrabbassista Franco Feruglio, in calendario il 3 aprile.
Un ventaglio ricchissimo per gli amanti del jazz. E per un ottimo, appasionante ascolto.
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