Pordenone: aria di elezioni, spifferi nel centrosinistra

Al sindaco il difficile compito di ricucire i rapporti tra Pd e Fiume e riguadagnarsi la fiducia dei suoi
FOTO MISSINATO - CONSIGLIO COMUNALE
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PORDENONE. «Al di là dei tatticismi approvare questo piano è un dovere, visto che i segni della ripresa ci sono bisogna essere pronti a cavalcarli con uno strumento nuovo che colga le potenzialità della nostra città». Claudio Pedrotti ha rilanciato prima del voto, ma quello che si è trovato davanti era un consiglio diviso e non solo tra maggioranza e minoranza.

L’aria di campagna elettorale tira già e nulla va dato per scontato. Da oggi per il sindaco inizia un lavoro di ricucitura – per dirlo con un termine urbanistico molto caro alla sua amministrazione – di brani della maggioranza di centrosinistra.

Così è bastata una doppia battuta di Dario Zanut del Fiume – che prima ha detto senza indugio «alla gente dell’Amman non interessa nulla» e poi, nel discutere di ambiente, ha pizzicato l’assessore Nicola Conficoni («mi dispiace che oggi non ci sia, qualcuno gli ricordi che deve finire il piano antinquinamento») - per infastidire un Pd già teso. Ci ha pensato Marcello Passoni, senza esagerare, a rimettere i punti sulle i.

Anche se il suo intervento ha perso un po’ di smalto per via del telefonino che gli è squillato mentre parlava – «non sono cose da sinistra queste» hanno ironizzato dai banchi dell’opposizione –, Passoni non ha perso occasione di rimarcare «che proprio Bolzonello al fine del suo mandato indicò il mancato recupero dell’Amman come la sua incompiuta. Avremmo preferito un incentivo, ma l’emendamento presentato dalla giunta ci pare comunque una buona mediazione».

E ha poi voluto rimarcare che «le scelte del piano regolatore sono coerenti con la battaglia che abbiamo fatto sul nuovo ospedale», tra l’irritazione – in questo caso – anche del centrodestra.

Ma i civici sono già in pressing sul 2016. Mario Bianchini, nel ringraziare l’amministrazione per il lavoro e nell’indicare i punti di forza del nuovo piano regolatore («nessuna espansione, valorizzazione dell’acqua, equità per i cittadini»), ha fatto intravedere una delle direttrici del nuovo progetto politico: «Una città a misura di bambini».

Marco Salvador che è intervenuto subito dopo ha chiesto che il prg venga portato nelle scuole e da questo possa partire l’educazione territoriale e ha indicato alcuni valori come alla base di «una qualunque alleanza politica». Se si riferisse solo al Pd o anche a Pedrotti per ora non è dato sapere.

Tra questi la valorizzazione degli spazi urbani pubblici «che consentano una aggregazione sociale nuova» e un «ambiente da tutelare ma anche da gestire in modo innovativo. Lo spazio rurale deve essere coerente con quello urbano: bisogna lasciare spazi vuoti». E sull’energia, ha aggiunto Salvador, «Le nostre partecipate devono iniziare a produrne».

Tanti gli amarcord come quello di Walter De Bortoli che ha citato la Pordenone degli anni ’70 «dove si trovava subito lavoro e si viveva bene» che non c’è più, quello più storico ambientale di Giovanni Del Ben, quello di Roberto Freschi che ha ricordato che «questa città ha considerato il fiume – intendo il Noncello non “Il Fiume” – un problema perché creava esondazioni. Ma i problemi sono stati quando l'uomo è intervenuto costruendo. Questo piano consente ora di approcciarsi in modo flessibile. Il fatto che luoghi dismessi debbano diventare centrali energetiche, poi, è fondamentale perché su questo fronte dobbiamo diventare autosufficienti».

Non sono mancati comunioni di idee quasi contro natura. «Non so se devo preoccuparmi io o deve preoccuparsi lei – ha detto Andrea Cabibbo (Fi) – ma questa sera sono d’accordo quasi in toto con la consigliera d’Aniello». Se son rose...

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