Ponte insicuro? «Allora lo chiudo»

Il sindaco di Spilimbergo replica alla deputata Pellegrino: «Ma se ha esagerato è procurato allarme»

SPILIMBERGO. Rischia di finire in un’aula di tribunale la questione legata alla variante di Dignano. A entrare a gamba tesa, come si direbbe in gergo calcistico, nello scontro fra l’amministrazione comunale di Dignano, favorevole alla realizzazione dell’infrastruttura stoppata dalla neogovernatrice regionale Debora Serracchiani, e i contrari all’opera, fra cui da qualche giorno si può annoverare anche la deputata di Sel Serena Pellegrino, è il sindaco di Spilimbergo, Renzo Francesconi, solidale col collega udinese e, personalmente, sponsor della realizzazione dell’opera, necessaria, a detta dei sostenitori (tra cui anche l’associazione ambientalista Acqua), per risolvere il problema del traffico che attraversa in particolare Dignano, ma anche i centri abitati di Tauriano e San Giorgio della Richinvelda. Una situazione diventata ancora più esplosiva dopo l’entrata in funzione della provinciale a scorrimento veloce (ai più nota come la strada dei guadi) Spilimbergo - Pordenone.

Nel mirino di Francesconi sono finite in particolare le dichiarazioni rilasciate al Messaggero Veneto dalla Pellegrino in merito alle pessime condizioni in cui verserebbe l’infrastruttura sulla quale andrebbe a ricadere la nuova viabilità, l’attuale ponte che unisce le due province, fra Spilimbergo e Dignano. Per la deputata di Sel, più che realizzare la variante per risolvere il problema del traffico, si dovrebbe intervenire sul ponte «insicuro e pericoloso» perché, riferisce, «dalle verifiche tecniche effettuate di recente si è constatato che ci sono diverse crepe particolarmente estese soprattutto sulle arcate di sostegno dei piloni». Un ponte che, «nonostante i continui interventi di risanamento», presenterebbe «i vetrini tutti aperti» e sarebbe pericoloso anche «perché troppo stretto».

Parole che hanno lasciato il segno e qualche preoccupazione nella cittadinanza, tanto che il sindaco della città del mosaico ieri ha preso carta e penna e indirizzato una informativa al prefetto di Pordenone, Pierfrancesco Galante, al presidente della Provincia Alessandro Ciriani e al presidente di Fvg strade Giorgio Santuz chiedendo di essere messo urgentemente a conoscenza della «reale situazione di stabilità del ponte». Se le condizioni del ponte prospettate dall’onorevole Pellegrino trovassero conferma ufficiale anche dall’autorità Francesconi potrebbe persino valutare l’opportunità di emettere un’ordinanza di chiusura del tratto di strada regionale 464 di collegamento al ponte «con tutte le conseguenze che ne derivano e che si possono immaginare». Altrimenti le dichiarazioni della deputata potrebbero essere configurare come procurato allarme, «con le conseguenze del caso», conclude Francesconi.

Guglielmo Zisa

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