Polo tecnologico, spunta la nuova mini auto elettrica

Il progetto Muse è l’evoluzione del Birò, che ha stentato a decollare su larga scala «Batteria estraibile e più connettività». Ricarica anche da casa in tre ore e mezza
Di Elena Del Giuice

Quand’è che i limiti, le criticità, diventano un’opportunità? Nel momento in cui vengono rilevati e affrontati e ciò che ne esce è diverso, e migliore, del precedente. Muse, acronimo di Mobilità urbana sostenibile elettrica, è l’evoluzione di un progetto che, pure iniziato sotto buoni auspici, in parte ha tradito le attese, o comunque non si è rivelato pienamente efficiente. Parliamo dei Birò, i piccoli e maneggevoli veicoli elettrici utilissimi per la mobilità cittadina, utilizzati in modo discontinuo o comunque al di sotto delle potenzialità. Perchè? «Perchè vanno presi in un punto e poi riportati nello stesso posto, perchè, in mancanza delle colonnine di ricarica, diventava necessario parcheggiarle in luoghi idonei, perchè - ricorda il vicepresidente Eligio Grizzo - ci si è arresi davanti all’utilizzo improprio che alcuni ragazzetti ne avevano fatto». Muse intende affrontare questi ed altri “nodi”. La batteria, ad esempio «è estraibile - spiega Matteo Maestri di Estrima, l’unica azienda pordenonese che produce auto elettriche - privilegiando non tanto la velocità di ricarica, quanto la possibilità di allacciarla alla presa del salotto, oppure dello studio. E i tempi sono comunque contenuti: tre ore e mezza». La nuova mini-auto elettrica avrà connettività, ovvero sarà rintracciabile sempre, localizzabile ovunque, consentendo un utilizzo dinamico ed efficiente di car sharing. Un utente la ritira, ad esempio, in stazione, e la lascia in fiera. Qui può essere recuperata dagli addetti oppure può essere utilizzata da un altro utente che la parcheggerà in piazza XX settembre.

I progetti di miglioramento riguardano anche la sicurezza, con una migliore tenuta di strada, assicurata da pneumatici più larghi. In sostanza «abbiamo esaminato tutti i punti critici e abbiamo cercato di dare una risposta», chiarisce Maestro. Come? Mettendo in rete competenze (Università di Udine, Area Science Park di Trieste, Estrima, Brieda, UnoStudioX, Tempestive srl) attraverso il Polo tecnologico di Pordenone. La Regione Fvg ha previsto contributi per la realizzazione di progetti di ricerca industriale, sviluppo sperimentale e trasferimento tecnologico finalizzati ad individuare sistemi per la mobilità individuale, finalizzati a ridurre consumi ed emissioni. Da qui il progetto Muse che ha condotto allo sviluppo di nuove conoscenze relative al miglioramento dell’efficienza elettrica, dell’affidabilità e dell’usabilità del veicolo, e sono stati anche sviluppati sistemi elettronici e software per il controllo e l’interfacciamento del veicolo con il mondo esterno.

Muse è stato presentato, con relativo prototipo, ieri al Polo, e si candida ad essere trasferito nei 15 veicoli già di proprietà della Provincia. Costo del nuovo modello, attorno ai 10 mila euro.

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