Polo sportivo e telemedicina nell’ex sito delle Manifatture

/ GEMONA
Nell’ex sito de “Le Manifatture” sorgerà “Sportland life factory” , un incubatore di impresa/coworking focalizzato sullo sport. L’amministrazione comunale di Gemona annuncia il nuovo progetto con il quale si riqualificherà l’area sud delle ex Manifatture che sono state acquisite recentemente dallo stesso Comune. Per quel sito, l’amministrazione comunale ha redatto il progetto “Sporland life factory” che prevede la ristrutturazione e la rigenerazione dell’edificio per la realizzazione di un incubatore di imprese dedicate allo sport e alla telemedicina.
Tale progetto sarà finanziato con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza e potrà contare su investimenti pari a 18 milioni e 700 mila euro: in questi giorni, il Comune ha ricevuto un contributo di 500 mila euro che permetteranno di avviare la progettazione. «Ridaremo nuova vita – spiega il primo cittadino Roberto Revelant – alla parte di competenza delle Manifatture, riqualificando un fabbricato in disuso e abbandonato da anni, secondo le più moderne tecnologie e l’utilizzo di materiali innovativi, a basso impatto energetico, riducendo notevolmente l’emissione di CO2 in ambiente, realizzando anche un parco fotovoltaico e una comunità energetica nella copertura. Ci sarà tanto lavoro da fare, ma la fiducia dei cittadini ci è stata data per questo e noi la ricambieremo».
Si vuole realizzare una struttura polivalente con finalità di sviluppo economico e produttivo sia di natura sanitaria che formativa, andando a completare le infrastrutture sportive già presenti a Gemona.
L’obiettivo è quello di creare attorno a queste condizioni un contesto volto a ospitare realtà economiche finalizzate a sviluppare prodotti, dispositivi e tecnologie innovative per lo sport, la salute e il benessere in una logica di economia circolare. Contestualmente, il centro vuole diventare un hub per la telemedicina dell’alto Friuli contribuendo alla riduzione dei disagi legati alla carenza di medici e professionisti diventata oramai strutturale.
Nel progetto redatto dall’amministrazione comunale è prevista la creazione di tre aree di intervento all’interno di locali che contano 14 mila metri quadrati: un’area sport e salute, un’area dedicata alla telemedicina, e un’area test dotata di impianti sportivi. In tale contesto, saranno sviluppate tre attività funzionali: la prima riguarda dei moduli dedicati a start up e spin off universitari. In secondo luogo si predisporranno dei “FabLab”, laboratori messi a disposizione delle rispettive start up per accelerare percorsi di innovazione aperti ai professionisti e alle imprese. La terza area prevista sarà dedicata alla contaminazione, ovvero spazi dove ricercatori e start upper potranno incontrare il mondo dell’innovazione: player industriali, investitori, hub d’innovazione e altri attori del trasferimento tecnologico del settore.
Il progetto ha ottenuto il patrocinio da parte dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale, dell’Università degli studi di Udine (presente a Gemona con il corso di laurea in Scienze motorie), Federsanità, gli istituti Magrini-Marchetti e d’Aronco, il Soccorso alpino regionale (che presto avrà sede a Gemona nell vicino edificio della ex Venturini), il 3° Reggimento Artiglieria da montagna, e la Federazione arrampicata sportiva italiana. “Sportland life factory” rientra nei 17 obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu “Sustainable development goals”. —
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