Poligono del Dandolo verso il riutilizzo

MANIAGO
Dell’area del poligono militare del Dandolo non si smette di parlare. E’ recente la notizia di nuovi controlli che saranno effettuati dall’Arpa in questa zona per appurare la presenza o meno di inquinamento radioattivo legato al possibile utilizzo di armi all’uranio impoverito. Ma non sarebbe l’unica su questo argomento. Voci sempre più insistenti confermerebbero che ci siano delle nuove prospettive per ripristinare l’area del poligono per nuove attività militari. Un’apposita commissione paritetica starebbe infatti redigendo un protocollo che sancirebbe la zona militare maniaghese quale luogo destinato a operazioni di addestramento militare, non soltanto da parte dei militari statunitensi di Aviano ma anche di quelli della base di stanza a Vicenza.
Le operazioni che vi potrebbero trovare spazio riguarderebbero l’addestramento in zone impervie, con l’ausilio delle strutture ancora presenti al poligono (che potrebbero essere ripristinate quali dormitori o alloggi per militari), prove per paracadutisti e altre manovre di preparazione ad azioni militari. Il condizionale è però d’obbligo, in quanto si tratta di decisioni top secret di cui l’ente locale non sa nulla. Il sindaco, Alessio Belgrado, infatti dichiara di non conoscere alcun progetto su un possibile riutilizzo del poligono del Dandolo. «D’altra parte – afferma – il Dandolo sta diventando una zona adatta per tutte le stagioni. Si è parlato di costruirci una centrale nucleare, dell’accoglienza dei profughi, più recentemente della presenza di uranio. Dell’ipotesi di riconversione in area di addestramento militare non ne so nulla: al Comune non è arrivata alcuna comunicazione». D’altro canto, però, che la zona rappresenti ancora un’area adatta per le esercitazioni militari non è passato inosservato. Anche chi non transita tutti i giorni lungo la provinciale Vivarina si sarà accorto di un via vai piuttosto frequente di militari che vi giungono accompagnati in pullman ed evidentemente svolgono alcune esercitazioni. Di recente, sono stati organizzati anche prove di lancio con il paracadute nelle aree del Dandolo, con interruzione parziale della viabilità lungo la provinciale per consentire ai militari di scendere dall’area che sorvolava la zona a bassa quota in sicurezza. Si allontanerebbe, se le ipotesi di riutilizzo dell’area a scopi militari venisse confermata, un piano di recupero complessivo della zona, che era stato avviato già dall’amministrazione Di Bernardo per riutilizzare gli edifici militari in civili e dare vita a un’ipotesi di valorizzazione, anche turistica, dell’area dei Magredi.
Laura Venerus
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I giudici della Corte d’appello di Trieste hanno confermato la sentenza di assoluzione («perchè il fatto non sussiste») pronunciata in primo grado dal tribunale di Pordenone nei confronti di due ex dirigenti dell’istituto Torricelli di Maniago. Si tratta di Antonio Geranio, maniaghese di 64 anni, ex direttore amministrativo, e Antonio De Spirito, 70enne di San Giorgio della Richinvelda, ex dirigente scolastico, entrambi accusati di peculato.
Secondo l’ipotesi accusatoria, Geranio aveva predisposto e sottoscritto diversi mandati di pagamenti a suo favore per indennità e altre forme di compenso a carico del fondo di istituto cui non avrebbe avuto diritto in quanto non previste dalla contrattazione di istituto - si tratta di complessivamente 10 mila euro per due anni (2004-2005) -, mentre De Spirito era accusato di avere sottoscritto i contratti di istituto e di aver avuto la responsabilità dell'erogazione dei compensi per i mandati.
Tesi contro le quali si erano sempre battuti i difensori, Fabio Pes per De Spirito e Fabio Spitaleri del foro di Udine per Geranio. Già in primo in grado, nel dicembre 2009, il tribunale collegiale pordenonese aveva assolto i due imputati dalle accuse. E lo stesso hanno fatto nei giorni scorsi i giudici triestini della Corte d’appello.
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