«Pnbox addio, ma non farò il sindaco»

Francesco Vanin lascia dopo otto anni, ma resta socio: «In questa città non c’è più visione, troppe opportunità mancate»
FOTO MISSINATO - PNBOX TORRE
FOTO MISSINATO - PNBOX TORRE

Pordenone Bye bye. Francesco Vanin lascia la sua città, almeno lavorativamente parlando, e lascia la sua “creatura”, Pnbox. Un’avventura durata otto anni – che lo ha reso celebre ben oltre i confini di casa anche per il contenzioso (da lui vinto) con l’ordine dei giornalisti – che termina per seguire nuove suggestioni. Tra Pordenone, Roma e soprattutto Bruxelles, dove Vanin ha seguito (in qualità di responsabile della comunicazione), l’europarlamentare del Movimento 5 stelle Marco Zullo. «E’ un’opportunità a rischio, perché su quel seggio pende un ricorso, ma ho deciso di coglierla».

Vanin esce da Pnbox – pur rimanendo socio – «con la soddisfazione di aver creato un’impresa che ha generato 14 posti di lavoro e che ha sperimentato una collaborazione tra pubblico e privato che credo sia stata davvero positiva. Pnbox voleva essere un luogo virtuale e fisico in cui ciascuno potesse esprimere liberamente il proprio pensiero. Era un’idea ambiziosa, all’epoca non era così scontato scommettere sul web, credo che i risultati ci siano stati anche per la città».

Ed è proprio la città, oggi, una delle ragioni per cui Vanin ha deciso di andare via. «Questa amministrazione vive troppo alla giornata, non vedo visione. Mi dispiace dirlo perché Pordenone è la città in cui vivo, ma è diventata la città dei “No se pol”». Aspirazioni da sindaco? «Quello che non farò di sicuro è il sindaco anche se qualcuno in passato me l’ha chiesto...» dice senza volere rivelare di chi si tratti.

Un sogno per Pordenone, però, Vanin ce l’ha ancora ed è quello di una città della musica. «Sono di Pordenone alcuni dei promoter più importanti d’Italia, abbiamo un territorio davvero fertile per la musica. Anni fa avevo immaginato nei cotonifici lo spazio ideale per una cittadella della musica, avevo anche fatto un progetto» ricorda. Villa Cattaneo? «E’ un pacco. E’ stata concepita senza un’idea vera di ciò che si sarebbe andato a fare e il risultato è che nessuno oggi vuole farsene carico perché i costi di gestione si profilano molto alti».

E se la politica Vanin ce l’ha dentro, lui preferisce definirsi un imprenditore. Ora che lascia la gestione operativa di Pnbox ha più tempo per le consulenze. E una di queste è davvero curiosa: «Ho vinto un bando di gara nell’ambito del Global freedom Network del Vaticano», l’iniziativa per sradicare la schiavitù moderna e la tratta di esseri umani in tutto il mondo voluta da papa Francesco. «Per opra non posso dire di più». Non resta che aspettare.

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