Pignarûl Grant: fumo a ovest, anno duro

Non sono dei migliori i responsi arrivati da Coja di Tarcento: almeno per metà, sarà un 2014 ancora difficile
Tarcento 6 Gennaio 2014. Epifania 2014. Pignarul Grant. Copyright Petrussi Foto Press - Diego Petrussi
Tarcento 6 Gennaio 2014. Epifania 2014. Pignarul Grant. Copyright Petrussi Foto Press - Diego Petrussi

TARCENTO. Rivolgendosi alla presidente Serracchiani e alle oltre quindicimila persone presenti al momento dell’accensione del Pignarûl Grant a Coja, il Vecchio Venerando ha sintetizzato in poche parole l’andamento di questo 2014: «La varés dure, ce l’avrete dura».

Senza alcuna esitazione, dopo aver atteso che anche il pennacchio d’alloro del pignarûl, prendesse fuoco, il Vecchio Venerando, con decisione ha interpretato la direzione del fumo emettendo la sentenza: «Quello che ci apprestiamo a vivere sarà un anno per buona parte negativo, poiché il fumo ha soffiato a lungo verso ovest». Un 2014 quindi difficile e che, come la tradizione suggerisce, invita i cittadini a prendere la valigia e a cercar fortuna in giro per il mondo.

«Chi ha un lavoro se lo tenga ben stretto – ha proseguito il Venerando – perché anche se ce ne sarà, non sarà abbondante». L’andamento, però, potrebbe avere un miglioramento nel secondo semestre, visto che il fumo, anche se solo a tratti, si è leggermente raddrizzato verso est. Un chiaro segnale questo per Debora Seracchiani, per lei primo Pignarûl da Presidente del Friuli Venezia Giulia: «Dobbiamo rimboccarci le maniche e tirar su la testa, con tenacia e determinazione per concludere l’anno al meglio. In più – ha continuato la presidente – potremo sperare in fumo che va verso l’Europa, dove sono previste le elezioni europee, con cui speriamo di costruire un’Europa migliore».

La presidente ha assistito con curiosità a tutta la cerimonia e, una volta saputo il responso, ben poco favorevole, ha fatto sorridere i presenti suggerendo al sindaco di Tarcente, Celio Cossa, di acquistare, per le prossime edizioni, dei grandi ventilatori capaci di cambiare la direzione del fumo. Una battuta che, ha riportato il buon umore, sui volti titubanti e preoccupati dei presenti. Il pignarûl, tra l’altro, quest’anno, era più grande del solito. Gli alpini della frazione tarcentina, per festeggiare gli 80 anni di costituzione del gruppo Ana di Coja e i 20 di realizzazione del fuoco epifanico, hanno deciso di alzare di due metri in più il pignarûl più conosciuto del Friuli. Per l’occasione, quindi, ha toccato i 18 metri di altezza, per un diametro di base di oltre cinque metri. Per realizzarlo, una quindicina di volontari ha lavorato a ritmo serrato dal 27 dicembre.

Il Pignarûl Grant ha bruciato perfettamente poiché costruito a regola d’arte, come dettato dalla tradizione. Sono stati utilizzati oltre 80 quintali di materiale: la struttura, fatta in pino, ha richiesto per la sua copertura oltre mille fascine di materiale ligneo secco e tralci di vite; la punta, di alloro, dal fuoco scoppiettante e vivace. E non un alloro qualsiasi, bensì quello di Noglareda. Il resto del materiale è stato messo a disposizione dai cittadini di Coja e di Aprato che con parsimonia hanno raccolto il materiale utile negli ultimi mesi. Particolarmente suggestiva, l’accensione degli altri 22 fuochi della Conca tarcentina, che hanno illuminato fino a tarda notte il cielo della Perla del Friuli e delle colline circostanti. Concluso il momento delle previsioni e del pignarûl, tutti col naso all’insù per il gran finale, lo spettacolo pirotecnico che ha illuminato Tarcento e il suo Castellaccio per ben venti minuti, nonostante i tagli e la crisi.

Luciana Idelfonso

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