Pesce d’aprile a Cussignacco ispirato alle spese folli in Regione

In una fantomatica asta giudiziaria sono stati “battuti” un set di gomme per l’auto, una lampada preziosa, un seggiolino per bambini e gli ingressi in discoteca, il tutto tra le risate della gente
Udine 01 APRILE 2013 PESCE D'APRILE Coyright Petrussi Foto Press /turco
Udine 01 APRILE 2013 PESCE D'APRILE Coyright Petrussi Foto Press /turco

UDINE. «Venghino siori, venghino»! E tutt’intorno al banditore improvvisato (alias l’attore Claudio Moretti) si raduna un capannello di persone. Pneumatici da neve, stivali, borsette da donna e l’immancabile “pettine croato” fanno bella mostra di sé in piazza Giovanni XXIII, a Cussignacco, sotto il timido sole del primo giorno di aprile. Questa volta la mannaia dei buontemponi di Cussignacco, famosi per i loro Pesci d’aprile, cade sulle spese “proibite” dei consiglieri regionali – oggetto delle attenzioni della Procura – per un pesce d’aprile che va a braccetto con la cronaca.

Già di buon’ora tutto il quartiere udinese è tappezzato con il “Bollettino ufficiale delle vendite giudiziarie”. Perché il ricco menù dell’asta di Pasquetta propone alcuni degli oggetti che i consiglieri avrebbero fatto rientrare nel computo delle spese di rappresentanza dei gruppi regionali. «Ma alcuni di loro si sono pentiti e hanno scelto di devolvere in beneficenza il ricavato dell’asta, insomma, ci hanno pregato di recuperare un po’ del maltolto», spiegano gli organizzatori, una “banda” di amici che da 10 anni “studia” il pesce d’aprile più eclatante della città.

Sono da poco passate le 10 quando il battitore mette all’asta il primo oggetto: un paio di scarpe “decolleté” di “Praga”. «510 euro, ma è per beneficenza», scherza Moretti dal microfono. Immancabili il buono barbiere, il pettine acquistato in Croazia, un buono per un cenone di San Silvestro e uno per San Valentino. E ancora il biglietto valido per un ingresso a Castelreggio, seggiolini auto per i più piccoli, la lampada “Swarosti”, farmaci per i quattro zampe e il treno di pneumatici da neve. Tutte spese realmente rendicontate ai gruppi consiliari.

Uno scherzo arricchito dallo humour tipico anglosassone, dunque, e nato sulla scia dell’indignazione. «Quest’anno è stato facile ideare la gag – spiegano dall’anonima banda dei “Bontemponi” –, difficile invece leggere ogni giorno cosa i nostri consiglieri regionali riuscivano a fare passare sotto la voce “rimborso”». Il ribasso per lampada “Swarosti” («visti i tempi meglio fare rilanci al contrario», hanno spiegato) ha portato il prezzo finale a 5 euro e, ad aggiudicarsi l’oggetto è stato Bruno Dal Cul: «Niente scontrino per scaricare la spesa dal 730 – scherza il signor Bruno –. Quest’anno i ragazzi hanno organizzato uno scherzo imperdibile». «Un’asta in tono con il sistema italiano – aggiunge Astelio Mattiussi – perché i politici che si sono appropriati in modo indebito dei fondi pubblici devono essere puniti e allontanati dai pubblici uffici. Spero che la Procura riesca a incastrarli, anche se visti i precedenti temo che alla fine riusciranno a farla franca».

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto