Perdita d’olio alla Fantoni Perquisizione in fabbrica

OSOPPO. Due sversamenti di olio industriale nel canale che porta al depuratore del Cipaf hanno spinto la procura di Tolmezzo a ipotizzare un nuovo reato e a effettuare ieri una perquisizione alla Fantoni.
Si tratta d’una “costola” della più nota inchiesta condotta dai carabinieri del Nucleo investigativo e coordinata dal sostituto procuratore Alessandra Burra e dal procuratore Giancarlo Buonocore. Inchiesta che proprio in questi giorni ha visto cominciare il lavoro dei periti nominati dal giudice nell’incidente probatorio.
La novità di ieri riguarda però soltanto la Fantoni, perché nella seconda metà di agosto non è passato inosservato uno sversamento di olio diatermico – quello che alimenta i circuiti delle caldaie per produrre vapore – nel canale che appunto dall’azienda di Osoppo arriva al depuratore Cipaf. al vaglio degli inquirenti c’è anche un altra perdita di olio, sulla quale però non c’è ancora una prova diretta sulla “responsabilità” della Fantoni. Ecco perché la procura ha deciso – con un decreto di ispezione e perquisizione – di acquisire ieri nell’azienda documenti che serviranno per verificare questi aspetti legati all’acquisto, al trattamento e allo smaltimento dell’olio diatermico. Per questo il legale rappresentante della società, Giovanni Fantoni, è stato indagato per l’ipotesi di smaltimento illecito di rifiuti. Lo stesso, assieme ad altri imprenditori e professionisti, risultava già coinvolto nell’inchiesta sul Cipaf che tra non meno di un anno fornirà le prime risposte sul funzionamento del depuratore.
Proprio venerdì l’inchiesta aveva fatto segnare un ulteriore capitolo con il sequestro probatorio del canale di 4,5 chilometri che dal depuratore consortile di Saletti di Buja porta le acque nel rio Molino del Cucco, nelle Sorgive di Bars e quindi nel Tagliamento attraversando in serie i territori di Buja, Osoppo e, per una piccola parte, Majano. Come conseguenza, erano stati nominati custodi giudiziari del canale proprio i sindaci del tre Comuni e il presidente del Cipaf, Ivano Benvenuti.
Ai Comuni è chiesto anche di sistemare sui lati del canale alcuni cartelli che informino della decisione della Procura e far sorvegliare l’area dagli agenti municipali, che avranno anche il compito di accedere nelle aziende che utilizzano il Cipaf per verificarne il rispetto dello scarico delle acque.
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