«Perco chiusa a causa dell’odore acre»

Ecco le motivazioni dell’Azienda sanitaria dopo un sopralluogo a sorpresa: «Costretti a far lezione con le finestre aperte»
Bumbaca Gorizia 28.02.2018 Scuola Perco allo Slataper © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 28.02.2018 Scuola Perco allo Slataper © Fotografia di Pierluigi Bumbaca

Perché è stata chiusa la scuola media “Leopoldo Perco” di Lucinico, cinque giorni dopo la decisione di riaprirla? La spiegazione sta negli esiti di un sopralluogo a sorpresa effettuato lunedì scorso dal direttore del Dipartimento di prevenzione Gianni Cavallini. Sopralluogo in cui è stato accertato, fra le altre cose, che a causa del forte odore era stata effettuata un’areazione che costringeva, di fatto, gli alunni a rimanere in classe con cappotti e giubbotti. E, nonostante tutto, nell’atrio era fortemente presente un odore acre riferibile a solventi e prodotti di combustione.

Il sopralluogo si è svolto in seguito alle segnalazioni sia scritte sia verbali, pervenute allo stesso Cavallini da famiglie di alunni e da lavoratori della scuola stessa. «Lo stesso odore - scrive Cavallini - era altrettanto presente nell’aula terza C al primo piano, chiusa all’utilizzo secondo le nostre precedenti prescrizioni. Nelle aule, in particolare al pianoterra, al momento del sopralluogo non era avvertibile l’odore grazie al fatto che le aule stesse erano a finestre aperte o da poco chiuse, così da consentire un adeguato ricambio d’aria. I pavimenti, le porte delle aule, alcune lavagne, i termoconvettori e le loro griglie - spiega l’Aas2 - hanno evidenziato una carenza di pulizia con presenza di fine deposito di colore nero. Al momento del sopralluogo la temperatura esterna era di 5 gradi negativi, per cui l’aerazione naturale delle aule costringeva numerosi alunni all’utilizzo di cappotto o giubbotto».

Cavallini ha potuto verificare «che, senza comunicazione alcuna, al pianoterra è stata ripristinata la comunicazione tra la scuola secondaria e la scuola primaria, così rischiando di compromettere la salubrità anche di quest’ultima. Pertanto, riconoscendo che la situazione dell’odore non appare assolutamente risolta e che all’interno dell’edificio scolastico va assicurata una adeguata temperatura, non realizzabile se durante le attività didattiche le finestre devono rimanere aperte per tempi prolungati al fine di abbattere l’acre odore, ritengo che allo stato attuale l’edificio scolastico di Lucinico, per la parte della scuola secondaria inferiore, non possieda i requisiti di salubrità igienico-sanitaria per l’accoglienza di alunni e dipendenti».

Le altre prescrizioni sono note. E sono anche oggetto delle forti perplessità del Comune. «Prima di accogliere alunni e lavoratori all’interno degli spazi della scuola secondaria ritengo necessario che siano realizzati ulteriori monitoraggi, sostanzialmente la ricerca nel particolato degli Ipa, in particolare del benzoapirene, e di diossine».

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