PERCHE' NO / «È un hobby e non è comparabile con l’impegno di un lavoratore» »

«No, essere uno Youtuber è un hobby, non un lavoro». Questa la posizione di parte dei ragazzi della redazione che hanno così motivato il loro giudizio. «Non possiamo comparare il lavoro di un operaio...
«No, essere uno Youtuber è un hobby, non un lavoro».


Questa la posizione di parte dei ragazzi della redazione che hanno così motivato il loro giudizio.


«Non possiamo comparare il lavoro di un operaio che fatica otto ore al giorno con quello di un ragazzo che per interesse personale si impegna nel tempo libero a creare video in cui parla di argomenti che solitamente interessano il giovane pubblico. Potremmo anche accettarlo se la differenza di stipendio non fosse così smisurata, un giovane Youtuber può arrivare a prendere anche 23. 500 euro al mese a confronto dei 1. 300 euro che guadagna un operaio che solitamente ha una famiglia da mandare avanti.


I soldi che questi ragazzi guadagnano sono presi dagli sponsor che compaiono a tutti noi quando guardiamo uno dei loro video, quindi ragazzini, soprattutto delle medie, che passano i pomeriggi “prendendo consigli” dagli Youtubers aumentano le visualizzazioni e quindi il loro “stipendio”. Oltre a produrre video, utili per certi inutili per altri, che non vengono considerati beni materiali come quelli prodotti da altri lavoratori, il loro ruolo principale è quello di Influencer nella vita dei giovani adolescenti che magari inconsapevolmente si ritrovano dipendenti dalla tecnologia a causa loro.


I ragazzini guardando Youtube si trovano davanti termini scurrili o riferimenti ad argomenti che loro ancora non possono comprendere e con i Gameplay, che spesso trattanto di giochi poco adatti ai minori, i giovani spettatori sono istigati alla violenza e alla simulazione di quello che guardano.


Gli Youtubers inoltre producono video sui loro interessi, sulle loro passioni dando delle proprie opinioni sui vari argomenti, solitamente adolescenziali.


Anche se uno di questi giovani ragazzi parlasse di politica o di storia potrebbe solamente dare una propria idea che vale tanto quanto quella delle persone che lo guardano.


Aprire un canale Youtube è come aprire una pagina Instagram, è un passatempo per conoscere opinioni diverse, per intrattenere e per confrontare le proprie idee, come gli utenti del social delle immagini più utilizzato al mondo non vengono retribuiti per le loro foto o i loro video anche gli Youtubers non dovrebbero ricevere un compenso per il loro hobby».


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