Per trent’anni aveva lavorato in ospedale, attivo nella Pro loco e nello sport: Maniago piange Paolo Massaro
Aveva 87 anni, è stato presidente del ricreatorio sportivo, corrispondente per il Messaggero Veneto e tra i fondatori dei veterani di calcio
Maniago dice addio a Paolo Massaro, scomparso sabato 7 dicembre all’età di 87 anni. Persona molto conosciuta e stimata, Massaro è stato un esempio di tenacia e dedizione, affrontando le difficoltà della sua disabilità dedicandosi con passione alla comunità maniaghese.
Oltre al lavoro nell’ospedale di Maniago, dove ha prestato servizio come impiegato in segreteria per oltre 30 anni e che considerava una “seconda famiglia”, Paolo si è sempre battuto per la tutela della sanità pubblica e per la salvaguardia della struttura ospedaliera, dimostrando un forte attaccamento al territorio.
Il suo impegno in questo ambito è stato riconosciuto e apprezzato da molti, soprattutto in un momento storico in cui la sanità locale ha affrontato numerose sfide. Massaro è stato un punto di riferimento anche nel mondo dell’associazionismo, contribuendo in prima persona alla crescita e alla valorizzazione della vita sociale e sportiva di Maniago.
Ha collaborato attivamente con la Pro Maniago e, in ambito calcistico, ha lasciato un segno profondo come presidente del ricreatorio sportivo Maniago e con l’as Maniago. Tra i fondatori dell’associazione calcio veterani Maniago, ha promosso i valori dello sport come strumento di aggregazione e inclusione. La sua capacità di raccontare la vita sportiva locale lo ha portato a diventare corrispondente per il Messaggero Veneto (la redazione si stringe in un abbraccio ai familiari) e collaboratore del settimanale Il Popolo.
Numerose anche le pubblicazioni realizzate per conto delle associazioni cittadine, che rappresentano una memoria preziosa per Maniago e il suo tessuto sociale. L’importanza di Paolo Massaro per la comunità non si misura solo nelle sue azioni concrete, ma anche nella sua capacità di ispirare chi lo ha conosciuto: un uomo che, con forza d’animo e dedizione, ha saputo trasformare le difficoltà in opportunità di crescita collettiva.
«Il primo pensiero va a Paola e alla famiglia – ha dichiarato il vicesindaco di Maniago Anna Olivetto – personalmente lo ricordo per averlo avuto vicino negli anni in cui è stato presidente del ricreatorio sportivo dal 1972 al 1976, anni felici per amicizia ancor prima dei risultati sul campo. Paolo ha sempre dato per primo una mano agli altri. È sempre stato attento al mondo dello sport e del calcio in particolare, anche con il gruppo dei veterani, seguito sia come allenatore che dirigente».
Lascia la moglie Anna, la figlia Paola e il fratello Alessandro. Il rosario sarà recitato martedì 10 dicembre, alle 19.15, nel duomo di Maniago, dove mercoledì 11 dicembre, alle 10.30, saranno celebrati i funerali.
La comunità maniaghese si stringe nel ricordo di una figura che ha saputo unire impegno, passione e senso civico, diventando un esempio per l’intera comunità.
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