Per 21 euro di benzina fa 35 operazioni all'automatico: è l'effetto superbonus del cashback

SPILIMBERGO. Trentacinque operazioni per fare 21 euro di benzina: i furbetti del super cashback hanno colpito anche a Spilimbergo. Più di un’ora spesa al distributore per fare più rifornimenti con pochi centesimi di benzina, con l’obiettivo di aumentare le possibilità di rientrare nei primi 100 mila italiani per numero di transazioni fatte con carta di credito o bancomat e vincere i 1.500 euro in palio con il super cashback.
È avvenuto nell’ultimo fine settimana alla stazione di servizio Repsol di Tauriano di Spilimbergo, di cui è titolare Diana Matcu che la gestisce assieme al marito Gabriele Ranello. Casi simili si stanno registrando in tutta Italia ed il motivo è chiaro: ottenere più transazioni possibili per accedere al super cashback. Secondo le regole definite dal precedente governo Conte, infatti, oltre al cashback ordinario, ossia il rimborso del 10 per cento di ogni transazione per un totale di 150 euro ogni sei mesi, si può ottenere anche il bonus da 1. 500 euro del super cashback, ma bisogna piazzarsi tra i primi 100 mila utenti per numero di transazioni nel periodo che va dal primo gennaio al 30 giugno.
Qualcuno ha preso talmente alla lettera l’incentivo da cominciare a dividere con grande solerzia una sola spesa in tante micro-transazioni. Un bel guaio soprattutto per quegli esercenti che finiscono persino per rimetterci se hanno stipulato un contratto Pos con pagamenti fissi sulle transazioni (circa 0.27 centesimi). Una cattiva pratica di cui nell’ultimo fine settimana è stata vittima anche la coppia di imprenditori spilimberghesi, titolari dall’estate del 2017 dell’area di servizio situata all’uscita dello svincolo della Cimpello-Sequals.
«In queste ultime settimane abbiamo constatato che diversi sono coloro che, a turno, fanno mini-rifornimenti di 30, 40, 50 centesimi di euro alla volta per un totale, al massimo, di 15 operazioni», spiegano. «Nell’ultimo weekend, però, si è andati oltre: due nostri clienti, chiamiamoli così, hanno effettuato uno ben 35 operazioni per un totale di 21 euro per approvvigionarsi di 15 litri di carburante, l’altro, forse più magnanimo, di operazioni ne ha effettuate 21 per un totale di 18 euro prelevando 11 litri». «Fra l’altro – proseguono – uno dei due, come ho verificato dalla videosorveglianza, è passato da qui tre volte in due giorni utilizzando anche auto diverse e, la domenica mattina, a forza di strappare scontrini ha bloccato la macchinetta che li eroga, causandoci un danno, visto che in molti non potendo più pagare con bancomat e carta di credito, essendo la macchinetta bloccata, hanno desistito e sono andati a fare rifornimento altrove.Per cosa poi? Per 0,025 centesimi tolta l’Iva che ci restano in tasca per ogni litro di carburante venduto», concludono con l’auspicio che «si ponga fine a questo meccanismo perverso che danneggia chi cerca di fare onestamente il proprio lavoro».
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