Pensionata assassinata in casa Castellani finisce in carcere

È stato arrestato ieri mattina dalla polizia a Trieste il pordenonese Tiziano Castellani, l’ex rappresentante di aspirapolveri condannato in primo grado a 26 anni di carcere per l’omicidio di Nerina Zennaro, avvenuto a inizio 2016 in via Puccini, nella stessa città giuliana.
Castellani, ora al Coroneo, era a piede libero dal 10 aprile 2018 quando la Corte d’Assise ne aveva disposto il rilascio dopo l’arresto avvenuto due anni prima nello stesso mese. Contro la scarcerazione aveva fatto ricorso il pubblico ministero Cristina Bacer e il 31 maggio dello scorso anno il Tribunale del riesame aveva dato ragione al pm.
Le manette, in quel momento, non erano però scattate per il contestuale ricorso presentato dall’avvocato difensore di Castellani, Maurizio Paniz, alla Corte di Cassazione. Che, proprio in queste ultime ore, si è espressa in merito e ha rigettato tale ricorso: è per questo che ieri mattina per lo stesso Castellani si sono aperte le porte del carcere.
Il processo di primo grado si era concluso il 5 febbraio con una condanna a 22 anni per omicidio volontario, a cui si è sommata un’altra condanna a 4 anni di carcere per aver cercato di far esplodere l’appartamento.
La 86enne Nerina Zennaro Molinaro fu trovata priva di vita la mattina del 22 gennaio dalla badante. Si pensò a un incidente domestico causato da una fuga di gas, ma l’autopsia rivelò che la donna era stata uccisa. Le indagini si concentrarono sul pordenonese Castellani, all’epoca dei fatti 42enne.
Nel corso di una perquisizione nella sua abitazione furono trovati oggetti della vittima tra cui la fede ed il bancomat. Grazie alle celle telefoniche fu possibile localizzare gli spostamenti dell’omicida, la cui auto fu individuata nella zona di via Puccini attraverso le immagini della caserma di via Mascagni. —
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