Pedrotti attacca Di Meo con l’account della moglie: bufera sull'ex sindaco

Battute pesanti, il giornalista risponde con un video, poi svela l’equivoco. Dal centrosinistra il distinguo di Pordenone 1291 e il silenzio del Pd
SINDACO CLAUDIO PEDROTTI
SINDACO CLAUDIO PEDROTTI

PORDENONE. L’incontinenza verbale, anzi digitale, dell’ex sindaco Claudio Pedrotti, riesce a dare il colpo di grazia a un centrosinistra già malconcio. Perché il giorno dopo in cui ha comunicato l’intenzione di iscriversi al Partito democratico – nei cinque anni è sempre rimasto indipendente e senza tessera per una sorta di gentleman agreement con le civiche –, Pedrotti ha iniziato, non per caso, a sparare cinguettii con la voce di un corvo, più che di un fringuello.

Perché il sarcasmo, si sa, è per pochi , soprattutto in politica. E perché ai toni pesanti nei confronti di chi lo ha criticato in questi anni, si è aggiunta una gaffe tragicomica: il tweet più pesante – e diciamolo pure anche un po’ volgare – l’ha fatto sbagliando account. Il risultato? E’ apparso un tweet che ironizza sul prepuzio di Gigi Di Meo (il giornalista è di origini ebraiche) a firma della moglie Amalia Narduzzi.

 

 

Accortosi dell’errore, ha cercato di rimediare con un successivo tweet nel quale ha chiarito l’equivoco commettendo però un errore di grammatica – chiaro errore dettato dalla fretta vista la sua indiscussa padronanza della lingua – e questo ha richiesto un ulteriore cinguettio di precisazione. Insomma disastro a valanga. Dall’account della moglie, poi, è partito anche un tweet indirizzato alla presidente Debora Serracchiani, non proprio lusinghiero nei confronti della classe politica.

Di Meo – che era già stato oggetto di un tweet, dall’account dell’ex sindaco, nel quale si ironizzava sull’Isis – non ha scelto il silenzio come Gianni Zanolin e Bruno Malattia.

Ha realizzato un video e lo ha postato su Facebook. In poche ore migliaia di visualizzazioni, like, reazioni di solidarietà. Anche perché il giornalista non ha attaccato Pedrotti sul piano personale e si è limitato a confermare di averlo criticato sul piano politico non ritenendolo un amministratore capace. Polemica chiusa qui? Non resta che sperarlo.

Nel frattempo, però, il caso ha ulteriormente raffreddato i rapporti interni e già tesi – dopo la sconfitta alle urne – nel centrosinistra. Da parte del Pd, che dovrebbe dare una casa all’ex sindaco, è calato il silenzio.

A prendere le distanze apertamente, invece, seppur senza infierire, è stata la lista “Pordenone 1291”: «Spiace riscontrare che una persona che ha ricoperto una carica istituzionale come quella del sindaco della nostra città si esprima nei confronti di cittadini (a prescindere che siano esponenti politici e/o giornalisti) in questo modo.

Ci sentiamo in dovere di prenderne le distanze e solidarizzare con le persone colpite dalle offese - hanno scritto i civici su Facebook –. Auspichiamo che Claudio Pedrotti si fermi e rifletta su come utilizzare il proprio tempo nel modo più proficuo per la città». Chissà se la risposta arriverà via tweet.

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