Passaggio del testimone all’Arbat Si conclude l’era di Pittonet e Frè

Il bar di via Oberdan prese il nome da un omonimo locale a Mosca Di fronte alla stazione, ha sfamato clienti locali, viaggiatori e vip 

l’annuncio

È il crocevia della città, il primo bar all’uscita dalla stazione ferroviaria, all’incrocio fra via Oberdan e via Mazzini. E ha visto passare generazioni di studenti, lavoratori, viaggiatori nei 33 anni della gestione di Gianni Pittonet e Renato Frè. Ora il bar cafè Arbat sarà al centro di un passaggio del testimone, che sarà celebrato venerdì 27 settembre alle 18 con una festa.

Tantissimi i clienti di passaggio transitati nel corso del tempo in questo locale, ma anche quelli abitudinari. insieme a loro, volti noti come Sergio Cofferati, Claudio Bisio, Giuseppe Wilson (già capitano della Lazio), Nanni Moretti, solo per citarne alcuni. Ma, siano stati big dello spettacolo o dello sport, o gente qualunque, il trattamento riservato a ognuno di loro è sempre stato il medesimo. Lo conferma uno dei clienti più affezionati, il manager bancario Paolo Rossi: «In tanti anni che vengo qui non è mai capitato che qualcuno fosse accolto senza un sorriso – ha raccontato -. Questo dimostra educazione e capacità di essere attenti e premurosi con tutti. Per questo è giusto ringraziarli».

L’ingresso di Pittonet e Frè nella gestione del bar risale al 15 gennaio 1986. Prima Gianni si occupava di amministrazione al mobilificio San Giacomo e Renato lavorava alla Gretag San Marco. Amici fin dai banchi di scuola, alla ragioneria, a entrambi mancava il contatto con la gente. Così decisero di assumere la gestione dell’allora bar Marin. Dopo 4 anni ne cambiarono il nome in Arbat «su suggerimento dell’architetto che ci ha rinnovato gli interni – ha ricordato Renato -. A Mosca c’è il bar Arbat all’ingresso della strada che, dalla stazione, porta in centro. Proprio come a Pordenone. Così abbiamo deciso di scegliere questo nome».

Negli anni il bar è cambiato molto, seguendo le esigenze della clientela. «All’inizio bastava il caffè – ha rammentato Gianni – poi le richieste hanno virato sul cibo e i tramezzini, per i quali siamo diventati famosi. Così Renato si è specializzato in cucina». Da 24 anni li ha affiancati Mara Bonadio, che continuerà a lavorare anche con la nuova gestione. —

L.V.

BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI



Riproduzione riservata © Messaggero Veneto