Pasian di Prato contro Udine: "In campeggio niente giostrai"

UDINE. «Nelle prossime ore riunirò d’urgenza la maggioranza e decideremo le azioni da intraprendere: certamente non resteremo a guardare inerti uno sviluppo sgradito, unilaterale, sbagliato e foriero di gravi tensioni sociali».
Il sindaco di Pasian di Prato, Andrea Pozzo, non ci sta e non ha per nulla apprezzato la notizia – appresa ieri sulle pagine del Messaggero Veneto – dell’arrivo dei giostrai che, dal 28 ottobre al 20 novembre, sistemeranno parte delle carovane nell’area di sosta del camping costruito in occasione dei mondiali del 1990, terreno di proprietà del capoluogo ma che di fatto interessa il comune limitrofo.
La giunta Honsell ha deciso di concedere agli ambulanti, che porteranno le attrazioni in piazza Primo Maggio per il tradizionale luna park, parte dell’area del campeggio, da 27 anni inutilizzato, al quale ancora mancano l’agibilità e gli allacciamenti per la mancata concessione delle autorizzazioni da parte del comune pasianese.
Una guerra, quella sul futuro del camping, che dura da decine di anni, ma sulla quale il sindaco Pozzo non ha alcuna intenzione di cedere: giostrai e camper, in quel punto, non li vogliono e non ci devono stare. «Noi difendiamo il valore di un territorio, delle abitazioni dei nostri cittadini, della qualità della vita, tendente sempre al miglioramento e allo sviluppo armonico» sono le parole del sindaco, che ha più volte definito l’area «uno scherzo geografico che non deve diventare punto di sfogo per la città che non riesce a trovare una sistemazione per i giostrai».
«Abbiamo più volte espresso pubblicamente l’esigenza di modificare i confini territoriali o perlomeno che ci venga ceduta la proprietà dell’area del Camping Italia ’90 – insiste –: ora ne facciamo una questione prioritaria, troppo facile creare insediamenti le cui conseguenze sociali ricadono in toto e per l’intero sulla nostra comunità».
Il 30 marzo del 2015 il consiglio di Pasian di Prato votò contro ogni iniziativa che potesse arrecare danno o disturbo alla comunità e ribadì la scelta di preservare una realtà ad alta qualità residenziale. Dopo quella delibera la giunta ha avviato investimenti per milioni di euro, spiega il sindaco Pozzo, con la realizzazione di un centro di aggregazione giovanile, nuove strutture per la comunità in tutte le frazioni, potenziando le infrastrutture scolastiche. E ancora sottoscrivendo la convenzione per una residenza per anziani di prim’ordine e investendo cifre consistenti nei parchi.
«Siamo orgogliosi del lavoro svolto e difendiamo gli investimenti fatti: ma se i nostri parchi sono occupati dai giostrai – è la riflessione del sindaco –, la comunità si vedrà costretta ad abbandonare le strutture ad essa destinate, senza considerare il discorso legato alla sicurezza».
È scontro, dunque, tra le due amministrazioni, soprattutto per il fatto che è «una scelta unilaterale» comunicata a mezzo stampa. «Se questo è il senso di area vasta di Udine, non ci siamo – tuona ancora il primo cittadino –. Già l’adesione all’Uti ha rappresentato un pericolo per la nostra autonomia, figuriamoci ora che ci troviamo di fronte a simili decisioni unilaterali del Comune di Udine. Speriamo – conclude –, visto che siamo a fine mandato, in un dialogo con la nuova giunta».
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