Parla il vicesindaco: «Dolore per Agitu, collaborava con noi»

PINZANO AL TAGLIAMENTO

Ha suscitato profondo cordoglio anche nella comunità di Pinzano al Tagliamento la notizia della tragica scomparsa di Agitu Ideo Gudeta, pastora di 42 anni originaria dell’Etiopia, nota con il soprannome di “Regina delle capre felici” che da tempo viveva in Trentino ed era diventata simbolo di integrazione.

Particolarmente colpito per l’accaduto il vice sindaco Emiliano De Biasio: «Ho saputo la notizia della morte di Agitu Ideo Gudeta con cui avevamo intrattenuto rapporto epistolare per la formulazione della parte culturale connessa alla progettazione del “Modello Pinzano” per il recupero del paesaggio».

Agitu era stata coinvolta nella stesura del cosiddetto “modello Pinzano”, iniziativa promossa dal Comune la cui singolarità sta nel fatto che per preservare i valori paesaggistici, la sicurezza del territorio e valorizzare ambiti di interesse storico e naturalistico, l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Emanuele Fabris ha dato il via con il progetto “Riprendiamoci il paesaggio”, a un percorso per il «restauro del paesaggio attraverso un’economia locale autosostenibile», stimolata anche dal lavoro dell’architetto Andrea Bernava, già curatore della “Carta del paesaggio” di Pinzano, che punta sulla stretta collaborazione con le aziende agricole e zootecniche del territorio.

Il Comune della Val d’Arzino ha “arruolato” una squadra di giardinieri speciali. Si tratta di una settantina di capre, libere di brucare in luoghi suggestivi quali il colle del castello di Pinzano e Col Pion, dove ha sede il mausoleo germanico, edificio incompiuto che avrebbe dovuto raccogliere le spoglie di circa 30 mila soldati tedeschi e austro-ungarici caduti durante la prima guerra mondiale.

Fondamentale per la riuscita dell’iniziativa, appunto, la collaborazione con Andrea Zannier, titolare dell’azienda Capramica. «Con Agitu – aggiunge De Biasio – avevamo condiviso la possibilità di reciproco scambio di esperienza visitando la sua realtà» . —

g.z.

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