«Papa Luciani è un santo, mi troverà lavoro»

SACILE. Papa Luciani è già santo per tutti i fedeli della diocesi ndi Vittorio Veneto, che comprende anche Sacile e alcune parrocchie altoliventine.
Ex voto, lumini e persino biglietti con la preghiera di un lavoro. La statua bronzea di Giovanni Paolo I, a lato della Cattedrale di Ceneda, da alcuni mesi è diventata luogo di devozione popolare. Mentre la causa di beatificazione allunga i tempi, i vittoriesi ormai si rivolgono all’ex vescovo e papa sperando in qualche “miracolo” personale. «In molti ricordano ancora la vicinanza del vescovo Luciani agli operai della Zoppas in occasione dei primi scioperi», conferma il vicario generale monsignor Martino Zagonel. Il fenomeno spontaneo è iniziato da qualche mese. Merito di un ignoto fedele che ha sistemato per primo tra le mani della statua di Luciani una corona di rosario. Un esempio seguito presto da altri. Senza contare le piante, sempre fresche e colorate. Un pellegrinaggio silenzioso che si è alimentato giorno dopo giorno dal passaparola, ma soprattutto dalla grande devozione per il “Papa del sorriso”. Negli ultimi tempi sono comparsi anche lumini, soprattutto in occasione di festività, come ieri, festa di Ognissanti. E anche un foglietto, semplice e drammatico: «Sono senza lavoro, aiutami tu».
Testimonianze devozionali labili, che spariscono alla prima folata di vento autunnale e alle piogge di questi giorni. Resistono invece i rosari, attorcigliati attorno alle mani aperte in segno di preghiera della statua in bronzo. «Albino Luciani per i fedeli è una figura amatissima, non solo in città», dice monsignor Zagonel. «La devozione nei suoi confronti nasce dalla sua sensibilità e vicinanza alle persone, soprattutto a quelle in difficoltà». Prima ancora di diventare il “Papa del sorriso”, l’allora vescovo di Vittorio Veneto aveva già manifestato una grande attenzione proprio al mondo del lavoro. «Negli anni dei primi scioperi alla Zoppas – ricorda il Vicario generale – voleva essere aggiornato sulla situazione dell’azienda e dei lavoratori. Incontrava spesso il sindacato». Un atteggiamento profetico, rilanciato dalla cruda cronaca della crisi di oggi all’Elettrolux. «Papa Luciani ha lasciato un bel ricordo, ci sono tante persone che lo pregano», conferma monsignor Francesco Taffarel che è stato suo segretario personale quando era vescovo di Vittorio Veneto, dal 1959 al 1969. La richiesta di beatificazione, firmata da 222 vescovi e 4 cardinali, data addirittura il 1990. Il processo è tuttora in corso. «Si stanno raccogliendo testimonianze e documenti sia nella sua diocesi natale di Belluno che nella nostra di Vittorio Veneto», fa sapere monsignor Zagonel.
Francesca Gallo
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