Palù, troppi allagamenti: a Barco monta la protesta

Clima cambiato, la “montana” è più frequente: a farne le spese gli agricoltori. Annamaria Garbin da tempo sollecita le istituzioni: «Sono stanca di rimetterci»

PRAVISDOMINI. Sono recenti i tempi dell’ultima “montana”: il Sile e i suoi affluenti escono dall’alveo invadendo i campi e il Palù, il bosco incontaminato a cavallo tra i territori comunali di Pravisdomini, Pasiano e Meduna di Livenza. Il fenomeno della montana, prima che ad Azzanello, si manifesta nei dintorni di Barco.

Qui Annamaria Garbin da anni sta lottando contro i mulini a vento, perchè ogni anno dilapida un piccolo patrimonio, oscillante tra i 5 e i 10 mila euro. Il motivo è presto detto: quando sale la “montana” l’acqua invade i suoi terreni di soia. Ed è costretta a buttarla. Tutta.

Ha scritto a chiunque, ma alla fine nessuna istituzione si è presa la briga di risolvere il problema. «Devono risolvere il mio caso, sono una cittadina che merita rispetto – ha dichiarato la donna – Non mi sono mai sentita abbandonata dalle istituzioni come in questi anni. Ho scritto prima al sindaco, chiedendo l’attivazione di un’idrovora che potesse risolvere i problemi degli agricoltori di Barco; quindi al Genio civile e alla Provincia. Non ho ricevuto alcuna risposta».

Un presunto rimpallo di responsabilità sta provocando una situazione di stallo che non si sblocca. «Intanto la soia la devo buttare nella spazzatura, non me la riscatta nessuno – osserva la donna – Oogni volta devo spendere molti soldi e non mi va più. Non è giusto».

Il problema di Annamaria Garbin era ritenuto inusuale fino a pochi anni fa. La “montana” era un evento abbastanza raro, una ogni due, tre anni. Con i cambiamenti climatici in atto il fenomeno è più frequente, verificandosi almeno due, tre volte all’anno. È troppo per i proprietari terrieri della zona. Il caso della “montana” però non riguarda solo Pravisdomini.

La strada che collega Panigai a Santa Rosalia, nel territorio di Azzano Decimo, viene sempre invasa dall’acqua, e chi deve raggiungere l’azzanese è costretto a un lungo giro. Nel 2014, dopo la penultima “montana”, il sindaco di Pravisdomini, Graziano Campaner, aveva fatto presente che non ci sono i fondi per alzare il livello della strada. La consegna é: arrangiarsi.

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