Palio teatrale, i cantastorie di Uccellis e Stringher

UDINE. Alzato il sipario può succedere davvero di tutto. Sul palco come in platea. Viaggi nel tempo, nello spazio, in ogni dimensione. Per una sera si può essere chiunque e dovunque. Anche tornare ad essere bambini. E il Palio Teatrale Studentesco è il libro della favole che tutti vorrebbero.
Ad iniziare la Storia infinita in una sera i ragazzi dell’Educandato Statale Collegio “Uccellis” di Udine, piccoli grandi cantastorie della favole di Esopo e Fedro, consapevoli dell’importanza della loro scelta.
«Credo il teatro sia la sintesi di ciò che serve oggi – racconta deciso Biagio Rosso – capace com’è di portare alla luce vizi e difetti della società, ma anche di illuminare la possibilità di migliorarsi».
I racconti con cui tutti sono cresciuti sono riportati in un ambiente favolistico e moderno, e per chi indossa una maschera è davvero una sfida, parola di Filippo Cia: «Le maschere hanno delle regole tutte proprie, sono difficili da indossare perché bisogna completamente uscire da sé stessi».
E l’entusiasmo non manca, soprattutto quando Elena Toma sogna col sorriso una standing ovation e tanti applausi commossi.

Finita una storia, a girare la pagina per la successiva sono i ragazzi dell’Isis “B. Stringher” di Udine, artigiani appassionati con “C’era una volta un pezzo di legno”, liberamente tratto dal capolavoro di Collodi.
Ci sono davvero tutti. Noemi Zuccato non è la classica Fata Turchina, ma quella che aveva in sé e che meglio rappresenta lo spirito del gruppo. Daniel Villegas è il Lucignolo che ti aspetti, ragazzo fuori dalle righe e con lo sguardo furbo ma determinato.
E tutti concordano con Federico Polli: «Il teatro mi ha dato davvero tanto: sicurezza, felicità, tante nuove amicizie».
Chiuso il sipario si torna al nostro secolo e alla nostra casa, eppure la voglia di riaprire vecchi libri impolverati inevitabilmente accompagna tutti, come la speranza di rileggerli con occhi nuovi.
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