Palazzo Ragazzoni, affreschi ridotti a fumetto

SACILE. «Sono diventati fumetti quattro affreschi della sala degli imperatori: vittime di restauri sbagliati». Interventi-killer nel 1939 e 1977, nella storia di palazzo Ragazzoni. «Quelli che hanno snaturato le pitture originali a Sacile: la pulizia delle opere porterà con sé un’altra storia del palazzo e della sala». Lo dice chiaro Renato Portolan, che ha firmato il restauro del primo affresco nel salone, dopo il restyling al tetto, serramenti e luci.
«È tutto falso e bisogna riportare le opere all’autentica forma e colore – indica gli “svarioni” Portolan –. I due interventi Donadon e Marchetot hanno coperto i colori originari e inserito forme arbitrarie». Il primo comparto affrescato, quello con protagonisti Iacomo Ragazzoni (il manager che ha creato la domus sul Livenza nel Cinquecento) e la regina d’Inghilterra, è costato 13 mila euro nel “lifting” andato a segno. «La sinopia di un altro comparto è frutto della vendita dell’opera – continua l’esperto –. È finita a Dresda e sarebbe ottimo tentare di riacquistarla». Il problema è quello delle risorse. «Cerchiamo sponsor – Portalan fa squadra con l’amministrazione comunale e studia il “caso” Ragazzoni dal 1993 –. Il restauro degli altri quattro affreschi porterà a una svolta gli studi storico-artistici sul palazzo. Allora, forse, potremo ragionare con elementi oggetti sulla paternità delle opere».
Montemezzano o scuola del Veronese? «Sono convinto che l’artista sia Francesco Montemezzano – il Portolan-pensiero cozza contro l’altra teoria –. È possibile datare gli affreschi post 1583». Un profilo misterioso è abbozzato in un lembo dell’affresco con Iacomo: sarà stato un “writer” di passaggio oppure è un “pentimento” d’autore? «C’è un profilo schizzato a matita – è lo zoom del restauratore Renato Portolan – invisibile all’occhio inesperto. Chi è l’autore? Quale personaggio raffigura? Merita uno studio attento».
Un affresco all’anno per riportare la sala degli imperatori agli antichi splendori: è la “mission” della giunta Ceraolo. Intanto, il secondo lotto del riatto del palazzo è concluso al 98%: rifatto il tetto, sistemati gli infissi, pavimento e il salone ritorna alla città. Il terzo lotto ha l’impegno di spesa di un milione di euro: riguarderà la cappella gentilizia nell’ala antica. In tempi di magra per gli enti locali, la pazienza diventa una virtù necessaria e il crono-programma è difficile. Le pareti “pictae” e quelle con gli stucchi di palazzo Ragazzoni hanno il fascino indiscusso del tardo Rinascimento all’europea. «Sacile è una cassaforte di bellezza – ha valutato Portolan –. Nel palazzo che ha ospitato teste coronate di mezza Europa, cortigiane e letterati, va rimesso il colore agli imperatori».(c.b.)
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