Palazzo Antonini: domani si saprà se sarà venduto

UDINE. Domani mattina si saprà se palazzo Antonini, lo storico edificio del Palladio (unico realizzato fuori dal Veneto) proprietà di Bankitalia, sarà venduto. Nello studio del notaio Monica De Paoli, in via Manzoni a Milano, saranno infatti aperte le buste con le offerte vincolanti d’acquisto.
In pochi minuti si saprà dunque se un imprenditore, qualche gruppo di professionisti o investitori dall’estero si aggiudicheranno il gioiello di via Gemona, che per molti anni è stato sede e filiale della Banca d’Italia. Venerdì sono scaduti i termini per la presentazione delle offerte ma non è dato sapere se e quante ve ne siano state. Bankitalia, infatti, ha imposto la massima riservatezza su queste fasi cruciali e ha fatto sapere che gestirà direttamente la comunicazione, per evitare fughe di notizie. Quindi per capire come sono andate le cose bisognerà attendere la versione ufficiale di via Nazionale.
«Non sappiamo se sono arrivate offerte per il patrimonio immobiliare di Bankitalia a Udine o Pordenone - afferma Maurizio Fabiani, titolare della Fasti Immobiliare Idea Città, referente locale dell’advisor Colliers-Exit One che ha l’incarico di vendere i beni di proprietà della Banca -. Io personalmente non ho portato a Milano, nello studio del notaio De Paoli, alcuna busta. Ma non è escluso che qualche potenziale compratore lo abbia fatto di persona. Da indiscrezioni abbiamo appreso che qualche offerta è stata depositata, ma non per quale immobile o in quale sito.
Udine comunque è stata la città che ha avuto il maggior numero di visite effettuate nei palazzi, ce lo ha confermato direttamente l’advisor nazionale». Secondo Fabiani non è escluso che, soprattutto per palazzo Antonini che da solo vale oltre 7,5 milioni di euro (e il contiguo “Palazzetto” altri 5, ndr) l’asta possa andare deserta.
«Ci sono un paio di fattori che hanno remato contro - ammette l’immobiliarista friulano -, come il clima politico incertissimo e il poco tempo a disposizione per ponderare bene un’eventuale offerta. Chi se la sente di avviare un investimento così importante in un momento di grande incertezza per l’Italia? E poi l’annuncio del patto tra Tondo e Ioan, dove è stato auspicato che l’asta vada deserta per poi proporre un’offerta pubblico-privata con protagonista la Regione, non ha aiutato: un gruppo che era interessato è stato influenzato negativamente da questa cosa. Comunque staremo a vedere».
Tutti i lotti udinesi hanno avuto almeno 4, 5 visite ciascuno. Quello più gettonato risulta essere l’edificio di piazza Primo maggio, l’ex residenza del vice direttore della filiale di Bankitalia, che appunto può essere adibito ad abitazione senza grandi ristrutturazioni. Bene anche le “casette” di via Portanuova e gli edifici di vicolo della Banca. «Se non ci saranno richieste d’acquisto - conclude l’immobiliarista udinese Maurizio Fabiani - il “pallino” tornerebbe nelle mani del venditore, cioè di Bankitalia. Si aprirà una fase nuova, i cui tempi e modi saranno decisi dal venditore». Sul sito Internet della Fasti Immobiliare Idea Città, proprio per palazzo Antonini, il pezzo più pregiato dell’intero pacchetto, ci sono anche i prezzi nelle più importanti valute estere, per attirare possibili investitori da Stati Uniti, Giappone e potenze emergenti.
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