Ovaro, accordo bipartisan «Si deve fermare la cava»

OVARO. Bilancio, cava di gesso e passerella Zoncolan infiammano il consiglio comunale. Alla fine vi è però convergenza fra maggioranza e minoranza sui problemi che la cava di gesso può determinare agli abitanti la frazione di Entrampo.
La seduta si apre con le interpellanze della minoranza su cava e passerella, ma il sindaco Romeo Rovis le pone all’ultimo punto dell’ordine del giorno, iniziando la discussione sull’approvazione del bilancio comunale, che pareggia a poco oltre 4 milioni di euro. Dopo lunghe discussioni, davanti a una sala gremita da un centinaio di persone, la minoranza si astiene dalla votazione.
Quindi la maratona sugli altri temi dell’odg che tratterrà consiglieri e pubblico fin ben oltre mezzanotte in municipio. La minoranza, con Lino Not, aveva chiesto all’amministrazione di stralciare il progetto per la passerella verso lo Zoncolan, che costa oltre 500 mila euro. «Una richiesta – afferma Not – dovuta in quanto il Comune ha speso somme extra quadro economico di bilancio per sondaggi e studi geologici. Soldi presi direttamente dalle casse comunali». Il sindaco ha però ribattuto spiegando che il progetto definitivo, al quale l’amministrazione sta lavorando, sarà sottoposto all’attenzione del consiglio e della popolazione una volta ultimato, già nelle prossime settimane.
Deciso a proseguire sul tema, Rovis ha quindi aperto la discussione sulla cava di Entrampo. Alla riunione presenti molti i frazionisti e il sindacalista della Cgil Francesco Gerin che hanno potuto, su richiesta, intervenire al dibattito. Il punto era di coniugare interessi dell’azienda veneta Grigolin, che ha rilevato la concessione della cava di gesso di Entrampo e la salute della popolazione residente nella frazione, molto vicina alla zona di estrazione.
Una lunga e appassionata discussione ha pervaso la sala, alla ricerca di soluzioni da presentare quali osservazioni alla Regione per la concessione della Valutazione di impatto ambientale (Via) alla ditta veneta per l’estrazione di quarzo, silicio cristallino, cristoballite presenti nella cava.
Gli interventi cercavano di coniugare sicurezza e redditività, compreso eventuale aumento di richiesta di mano d’opera per i lavori di estrazione. Come anticipato, si è voluto sentire anche l’opinione del pubblico. Gerin ha rimarcato come sia importante salvaguardare l’occupazione che la cava richiede, dicendosi scettico su possibili incrementi di lavoratori, in quanto le moderne tecniche di estrazione utilizzano in gran parte dei macchinari, ma occorre tenere presente anche la sicurezza dei cittadini. Dello stesso parere si è detto Paolo Querini, della Consulta frazionale di Entrampo che ha evidenziato la troppa vicinanza del nuovo sito di cava a terreni e case della frazione.
«Si tratta di terreni riconosciuti dal quadro regionale non di cava estrattiva, ma a favore della zootecnica e al settore agricolo».
La nuova cava inciderebbe inoltre su strade comunali che sarebbero di fatto chiuse, impedendo ai proprietari l’accesso ai loro terreni e ai loro boschi. Le preoccupazioni dei cittadini sono state infine fatte proprie dal sindaco Rovis che ha convenuto a costituire una apposita commissione di tecnici regionali e comunali che presenti motivazioni condivise da produrre alla Regione sulla compatibilità ambientale della cava».
Gino Grillo
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