Ortodossi romeni in festa E oggi tocca agli ucraini

Festa “Boboteaza”, ieri mattina, alla Santissima di Pordenone con la comunità ortodossa romena in preghiera e oggi sarà celebrato il Natale della comunità ucraina. Riti ecumenici a Pordenone, capitale dell’integrazione religiosa. «Celebriamo il battesimo del Signore nel Giordano perché conforme al calendario ortodosso – ha spiegato ieri Roxana Galateanu che ha partecipato al rito celebrato da padre Octavian –. Il 6 gennaio fu battezzato Gesù Cristo e questa festa marca un periodo di grande gioia e speranza. Le nostre usanze sono antiche e seguite da tutta la comunità pordenonese».
Acqua benedetta, luci votive accese e tanti romeni immigrati in fila per la benedizione di padre Octavian. «L’Epifania è chiamata “Boboteaza” e durante la celebrazione si benedicono le acque gelide dei fiumi e dei laghi. In Romania – dice Roxana – il prete getta un crocifisso e gli uomini nuotano per riprenderlo. La credenza vuole che chi lo recupera non avrà malattie per tutto l’anno. Il 7 gennaio si celebra San Giovanni, e sarà l’ultimo giorno di festa».
Liturgia greco-bizantina secondo il calendario gregoriano, oggi, nel Natale di 300 ucraini. Preghiere intonate nella cappella della Casa della Madonna Pellegrina tra icone e candele accese. «La nostra comunità è stabile nel Pordenonese – dicono tante badanti immigrate e ospiti nella cappella della Madonna Pellegrina –. Pensiamo tanto alla nostra patria lontana».
Il 70 per cento sono badanti, con quote alte femminili. La benedizione natalizia condividerà fede e sentimenti. La Casa della Madonna Pellegrina funziona da collante per le badanti ucraine, che si ritrovano tutte le settimane per fare comunità e anche nel Natale cattolico hanno condiviso il pranzo della Caritas. «La speranza di questa Natività è di serenità, stabilità – dicono gli ucraini con padre Andry – e pacifica convivenza dei popoli».(c.b.)
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