Opposizione sulle barricate: «L’ospedale sarà declassato»

«Stanno offendendo l’intelligenza dei cittadini», tuona all’indirizzo della Regione la segretaria del Pd cividalese, Paola Strazzolini, che nelle vesti di tecnica del settore sanitario si dice «per nulla rassicurata» sulle sorti dell’ospedale di Cividale. Lo stesso vale per Maria Cristina Novelli (Indipendenti), come la collega forte di esperienza professionale nel campo.
L’opposizione consiliare, compatta, alza le barricate, sforna una mozione che chiede al sindaco Balloch di pretendere l’inserimento, nell’atto che sarà emesso dalla costituenda Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale, di tutte le funzioni ospedaliere in essere e annuncia che, qualora così non andasse, «sarà guerra».
Si chiede anche un incontro entro febbraio con l’assessore regionale alla salute Riccardi e il vertice aziendale per capire quali saranno, esattamente, i contenuti del piano per il Distretto sanitario e presidio ospedaliero di Cividale.
«Ho letto il disegno di legge – dice la segretaria del Pd – e non ho trovato alcun riferimento al nostro punto di primo intervento, alla medicina e alla day surgery: si parla nel caso di attività ambulatoriali di struttura semplice e complessa, ma ciò significa un’altra cosa rispetto alla situazione attuale. Si prospetta insomma un declassamento. Riccardi ha citato in un suo recente intervento una presunta ambiguità della struttura sanitaria cittadina: niente affatto, era tutto molto chiaro proprio grazie alla connessione con Udine, che non deve venire meno. Ci preoccupa molto pure la prospettiva che le determinazioni diagnostiche vengano affidate anche agli infermieri professionali, non più solo ai tecnici di laboratorio».
Rincara Cristina Novelli: «La legge di pianificazione e programmazione sanitaria sancisce la morte della medicina e del pronto soccorso di Cividale, non essendo più previsto il collegamento con il Santa Maria della Misericordia. Unica nota di speranza è che, dopo 10 anni di promesse, pare (e ribadisco pare) che si voglia finalmente avviare, con la Scuola di specializzazione in geriatria dell’Università udinese iniziative sperimentali per l’assistenza ai pazienti geriatrici. Il Polo geriatrico così come al tempo ipotizzato non è però menzionato: comunque sia, le parole vanno riempite di contenuti e progettualità. Sarà indispensabile sottoscrivere un protocollo operativo puntuale e dettagliato con l’ateneo. La Regione lo farà? Quando? Se veramente c’è la volontà di dare a Cividale un ruolo e una vocazione precisa, di valenza sovra-distrettuale, in campo geriatrico/gerontologico, questo progetto non va confuso con le strutture intermedie di Rsa, Hospice e Casa di riposo. Dovrà essere profondamente diverso. In caso contrario si tratterà dell’ennesimo abbaglio truffaldino». —
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