Operazione Magnolia, in undici rinviati a giudizio
Undici rinvii a giudizio, tre patteggiamenti e due condanne. Sono gli esiti dell’udienza fiume di ieri in tribunale, la seconda sulla maxi-operazione Magnolia realizzata dalla polizia sulla base dell’indagine – condotta con agenti sotto copertura e intercettazioni ambientali – che ha smantellato un traffico di droga in città articolato nella zona del castello e nel quartiere della stazione.
Dopo il primo processo, che si è concluso con 14 condanne e due patteggiamenti per complessivi 37 anni di reclusione, ieri il giudice Andrea Odoardo Comez ha dovuto definire le posizioni di altri 23 imputati, alcuni dei quali già in carcere. Veniva contestata a vario titolo l’accusa di detenzione ai fini di spaccio, ma anche la cessione ad agenti sotto copertura di sostanze stupefacenti. Con una costante: erano tutte modeste quantità, con cessioni per 10 o 20 euro, perché, come ha sottolineato il pm, erano inserite in un meccanismo fluido che si era strutturato per rifornire clienti abituali e occasionali a suon di piccole dosi.
L’inchiesta, coordinata dal pubblico ministero Andrea Gondolo, è stata avviata nel settembre 2018 e ha subito un’accelerazione dopo la morte di Alice Bros, la sedicenne trovata morta nei bagni della stazione ferroviaria.
Lunga la lista degli imputati, tutti stranieri. A partire da Abdul Khel Jahangeer Islam, 23 anni, e Sayed Arman 28 anni, entrambi afghani, e Ali Niaz, 29enne pakistano, difesi dall’avvocato Andrea Dri, Ahmazi Imran, 22 anni e Sharzad Raji Muhammad 24 anni, pure afghani (avvocato Enrico Miscia), Ameeza Abdullah 21enne afghano e Meer Zahid 24enne pakistano (avvocato Paola Diana); Annouar Mohammed Amine 36enne marocchino e Khan Ahmad 26enne pakistano (avvocato Franco Giunchi), Benomar Miloud Abdessamad 35enne marocchino (avvocato Samantha Zuccato), Husseini Said Farhad 24enne afghano (avvocato Mara Del Bianco), Kalifi Salah 41enne algerino (avvocato Francesco Como), Khan Saleem 29enne afghano (avvocato Rossana Franceschini), Makroum Salah 21enne marocchino (avvocato Silvia Paviotti), Muhammad Naveed 23enne pakistano (avvocato Ottavio Romano), Salman Khan 25 anni afghano (avvocato Domenico Caruso), Tazrout Youcef 30enne afghano (avvocato Cristian Buttazzoni, Asif Muhammad 28enne pakistano (avvocato Alessandro Campi), Rahem Fazel 29enne afghano (avvocato Barbara Passoni), Watandost Noor Badshah 33 afghano (avvocato Roberto Pascolat). Seleimani Sultan 25enne afghano (avvocato Tania Cattarossi), Afridi Aziz 22enne pakistano (avvocato Paola Cattivello) e Shaliwal Jamil 25enne afghano (avvocato De Nardo Giovanni).
Due le sentenze pronunciate con il rito abbreviato dal gup per Ahmazi Imran, condannato a 6 mesi di reclusione e mille euro di multa e per Afridi Aziz, condannato a 1 anno e 6 mesi 4 mila euro di multa, con sospensione condizionale. Tre i patteggiamenti definiti: Abdul Khel Jahangeer Islam (1 anno e 3 mila euro di multa), Makroum Salah (6 mesi e 2 mila euro oltre a 20 giorni di arresto) e Tazrout Youcef (10 mesi e 400 euro) pene sospese. Rinviati a giudizio Benomar Miloud Abdessamad, Husseini Said Farhad, Kalifi Salah, Khan Saleem, Muhammad Naveed, Sayed Arman, Asif Muhammad Rahem Fazel, Watandost Noor Badshah, Ali Niaz e Shaliwal Jamil. Il processo a loro carico si aprirà il 9 aprile davanti al giudice Paolo Lauteri. È stato inoltre disposto un rinvio al presidente del tribunale per le altre posizioni. —
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