Omicidio, prova dello sparoper il convivente e il figlio
Paolo Calligaris e il figlio sedicenne sono indagati per l'omicidio, a Manzano, di Tatiana Tulissi, la convivente dell'imprenditore friulano. Non si tratta di una svolta nelle indagini, ma di un passo necessario per poter procedere alla "prova dello sparo". Intanto si è appreso, da fonti investigative, che la vittima, prima di essere uccisa a colpi di pistola, è stata aggredita e colpita alla testa. Quindi, ha tentato di difendersi e di fuggire.

Paolo Calligaris e il figlio sedicenne sono indagati per l’omicidio a Manzano di Tatiana Tulissi, la convivente dell’uomo, il quale proprio ieri ha compiuto 39 anni. Non è la svolta nelle indagini, ma un passo necessario quello che la procura della repubblica di Udine e quella per i minorenni di Trieste hanno dovuto effettuare ieri per verificare, con le cosiddette garanzie difensive, se a sparare contro la donna può essere stata anche una di queste due persone. Se gli inquirenti avessero avuto elementi in più, infatti, avrebbero sottoposto a fermo l’indiziato (o gli indiziati). Ma così non è, allo stato attuale delle indagini, che proseguono comunque non escludendo alcuna pista. Le informazioni di garanzia emesse nei confronti di Calligaris e del figlio sono appunto da considerare un atto di garanzia per effettuare la cosiddetta prova dello Stub, il “guanto di paraffina” che serve a verificare la presenza di polvere da sparo. Un esame con il tampone che già nella notte fra martedì e ieri è stato effettuato nelle diverse (e lontane) caserme dei carabinieri in cui sono stati portati i due indagati. Oggi questi reperti, assieme ad altri recuperati sulla scena del delitto, saranno portati al Ris di Parma e l’esame avrà quindi le garanzie difensive. È intenzione degli inquirenti effettuare la prova dello Stub anche su Rita Aucella, la 37enne ex moglie di Paolo Calligaris, che comunque nell’immediatezza ha subito fornito un valido alibi. Se le prove risulteranno negative, le indagini proseguiranno sui diversi fronti già comunque battuti in queste ore: dalla tentata rapina finita male al possibile sequestro di persona, da un movente passionale a qualche altra spiegazione che non coinvolga per forza la famiglia. Si confontano infatti eventuali analogie con due assalti in villa avvenuti negli ultimi mesi prima a Tricesimo e poi a Cividale, entrambi portati a termine con successo dai banditi. Ci sono anche alcuni mozziconi di sigaretta trovati all’esterno della villa tra i reperti che saranno analizzati dai carabinieri del Ris di Parma: alcuni si trovavano in un posacenere, mentre un altro era schiacciato per terra. Anche in questo caso è possibile sia stato lasciato da Paolo Calligaris, che risulta essere un fumatore, e allora questo non rappresenterebbe una prova, essendo casa sua. C’è poi un elemento particolare, sul quale i carabinieri del Nucleo investigativo hanno lavorato ieri – a parte tutti gli interrogatori delle persone che conoscevano la vittima e le famiglie –: chi ha ucciso Tatiana Tulissi ha agito in un arco temporale di circa venti minuti. La donna infatti aveva lasciato il lavoro dopo le 17.45. Ieri i carabinieri hanno percorso in automobile il tragitto da Percoto alla villa ritenendo che, senza alcuna sosta, la Tulissi possa esservi arrivata poco dopo le 18. Il convivente – come si è riferito ieri – ha telefonato al 118 quando erano le 18.33. Se si considera che Calligaris è arrivato, ha visto la scena, ha tentato di soccorrere la sua compagna, ha anche cercato di rispondere al cellulare della donna che squillava, si capisce come il tempo che ha avuto l’assassino sia stato di circa venti minuti. Poco per alcuni, tanto per altri. Comunque si tratta di una circostanza determinante anche alla luce di risultanze investigative e “tecniche” che arriveranno nei prossimi giorni. Paolo Calligaris e il figlio si dovevano trovare in villa per aggiustare la marmitta del “quad” con cui il giovane è arrivato. Nella notte i due hanno reso versioni concordanti, seppure certi particolari raccontati siano ancora oggetto di accertamenti. A un certo punto è stato chiamato anche l’avvocato Federico Plaino per effettuare l’accertamento tecnico dello Stub. Per questo è stata informata la procura della repubblica dei minorenni di Trieste. A occuparsi del fascicolo è il sostituto Chiara Degrassi, che ieri ha avuto contatti anche con il collega Del Giudice della procura di Udine. Quindi sono stati aperti i fascicoli per omicidio e iscritti i due Calligaris, che poi hanno nominato di fiducia gli avvocati Carlo Appiotti e Cristina Salon. Nel corso delle formalità di rito per lo Stub, è stato messo a verbale che l’uomo, nel tentativo disperato di soccorrere la sua amata Tatiana, ne ha toccato il corpo e quindi – soprattutto in chiave difensiva – potrebbe essere entrato in contatto con i residui della polvere da sparo presente sui vestiti della vittima. Intanto, la villa di Manzano è stata posta sotto sequestro e sono stati affidati gli incarichi relativi agli accertamenti tecnici, come quello dell’autopsia che stamane sarà effettuata dal medico legale Carlo Moreschi. La Tac effettuata ieri sul corpo della donna ha escluso la presenza nel corpo di altre ogive, per cui il “calcolo” sui cinque colpi di pistola sparati potrebbe cambiare all’esito dell’esame autoptico. L’attività dei carabinieri comandati dal tenente Fabio Pasquariello è proseguita senza sosta da martedì sera verso le 19 quando si è messa in moto la macchina investigativa. Testimoni, amici, parenti e colleghi di lavoro delle persone coinvolte sono stati “interrogati” come persone informate sui fatti. Si attendono con fiducia anche i tabulati del telefono cellulare di Tatiana Tulissi, ammesso che il “privato” di questa donna possa fornire spunti interessanti. Qualche elemento personale è già stato analizzato ed è in attesa di nuovi riscontri.
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