Omaggio a Colombi, sindaco e gentiluomo d’altri tempi

GRADISCA. Coraggioso, determinato, coerente. Testardo, nella migliore accezione del termine. Sono alcuni degli aggettivi che meglio di altri hanno fotografato, l’altra sera, la parabola umana e...

GRADISCA. Coraggioso, determinato, coerente. Testardo, nella migliore accezione del termine. Sono alcuni degli aggettivi che meglio di altri hanno fotografato, l’altra sera, la parabola umana e politica di Ferruccio Colombi. L’ex sindaco di Gradisca (dal ’90 al ’92) è stato ricordato a dieci anni dalla scomparsa ad appena 62 anni. A volerlo commemorare è stato un gruppo di amici, che con lui hanno condiviso sogni, battaglie e progetti sia in campo politico – nell’allora Dc – sia amministrativo, che associazionistico. Inevitabile che ciò avvenisse in una cornice al tempo stesso prestigiosa e informale come quella dell’enoteca regionale “Serenissima”, simbolo della vitalità politica e culturale della Gradisca degli anni ’80 e ’90.

Erano davvero in tanti a ricordare l’amico Ferruccio: gli ex sindaci Gianni Fabris – ha portato il saluto dell’attuale primo cittadino Tommasini - e Romano Travan, Arnaldo Becci, Renzo Pagotto, Antonio Luisa, ex assessore e anima della Torriana (di cui Colombi è stato presidente e artefice dei successi del gruppo corale), lo storico presidente dell’Azienda, Alberto Rissdoerfer, il sindaco di Medea Alberto Bergamin, l’ex primo cittadino di Mariano Mario Poiana, l'ex assessore Luigino Cosulich, lo storico Vinicio Tomadin, il fotografo Mario Pierro, i dirigenti dell’allora Cafo (consorzio acquedotto Friuli Orientale), altro ente presieduto da Colombi. Presente e commossa la figlia Francesca, che del padre conserva l’amore per la città, il carattere volitivo e la passione per la cosa pubblica, nel corso dell’intensa serata sono stati riportati anche i saluti dell’altro figlio Dario.

Di Ferruccio Colombi sono state ricordate le origini, la gioventù intrisa di una sofferenza che lui, fisico mingherlino e occhi vispi, volle riversare tutta nell’impegno per la cosa pubblica. Giovanissimo dirigente sportivo di Stella Mattutina e Torriana, giornalista pubblicista, capogruppo della Dc sia in maggioranza che in minoranza, e infine sindaco nel 1990 in un inedito laboratorio del “compromesso storico” in salsa gradiscana con la coalizione Dc-Pci, Colombi operò con eguale successo a favore della promozione turistica del centro storico, come della riqualificazione della periferia. Ma finì nel tritacarne di polemiche dell’epoca, riguardanti l’infinito cantiere del teatro comunale (del resto i lavori sarebbero terminati oltre 15 anni dopo) e in particolare la sua copertura, ritenuta costosa e esteticamente inaccettabile. Quel “cupolone” che egli stesso rigettava: volle pagare per tutti e si dimise, aprendo la strada ai tre mandati di Gianni Fabris.

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